Rubrica



I matrimoni combinati all'ombra del Pd renziano

Una folla di politici di vecchio corso vuole aderire. Come saranno valutate le posizioni culturali e politiche dei nuovi ingressi 

Alessandro Bellavista

Cosa ci insegna ancora Falcone

Tensioni laceranti e conflitti violenti in una una lettera scritta nel dicembre 1991. Il magistrato sta per lasciare la Procura di Palermo per lavorare a Roma, al ministero. A un professore che lo aveva invitato a restare risponde di essere "convinto che il [SUO]posto sia a Palermo", ma spiega che il suo "non è un abbandono" e che ha scelto Roma per potervi "impiegare tutte le energie possibili per la lotta alla mafia". A Palermo non poteva farlo più, non lo voleva più nessuno

Gian Carlo Caselli

Le scommesse dei mafiosi puntano su Malta

Il fatturato del gioco d'azzardo vola grazie al web. Le organizzazioni criminali si appoggiano a siti illegali gestiti da società straniere i cui server si trovano in paradisi fiscali come Malta e la Lettonia, come è emerso da recenti indagini

Lorenzo Tosi

Oltre 1500 studenti al festival dei giovani

Dalla Russia alla Francia, dalla Germania alla Repubblica Ceca,  sono 53 le scuole ammesse alla ventunesima edizione del Festival internazionale del teatro classico organizzato dalla Fondazione Inda a Palazzolo 


Quasi 500 milioni di euro alla cultura del Mezzogiorno

Approvati i Por-Fers o plurifondo delle Regioni di competitività (il Centro-Nord) e il Pon Cultura e sviluppo che destina 490 milioni alle cinque regioni meno sviluppate del Sud: Basilicata,Calabria , Campania, Puglia e Sicilia. Ad inizio marzo, a quattordici mesi dall'inizio ufficiale della nuova programmazione, restano da approvare tutti i Por delle regioni meridionali, cioè quasi i due terzi delle risorse destinate all'Italia, ed alcuni Pon tra cui Legalità ed Aree Metropolitane

Franco Garufi

I pizzini digitali dei boss nell'era del web

Le cronache giudiziarie mostrano come pure i mafiosi, vecchi e nuovi, hanno popolato i social network. La sociologa Alessandra Dino svela la comunicazione delle cosche 2.0

Alida Federico

Aperta la stagione di caccia al giudice

La nuova disciplina della responsabilità apre praterie sconfinate alle azioni di disturbo o di rappresaglia di chi non accetta la giurisdizione. Non ci si difende più "nel" processo ma "dal" processo. 

Gian Carlo Caselli

In Sicilia i politici meglio pagati d’Europa

I costi della politica e l'assunzione di personale nella pubblica amministrazione sono pratiche condizionate da eccessi ed abusi in Sicilia. La denuncia è contenuta nella relazione del procuratore regionale della Corte dei conti, Giuseppe Aloisio, secondo il quale la politica siciliana mantiene standard di spesa superiori a quelli dei paesi europei. Rimborsi, indennità e vitalizi sono stati al centro di varie inchieste. Tra gli altri record: sprechi nella Formazione e corruzione negli uffici pubblici

Ambra Drago

Ripudia il boss Messina Denaro: è mio cugino ma lo combatto

Giuseppe Cimarosa, 32 anni,  si è iscritto a parlare dal palco della Leopolda siciliana del Pd a Palermo e ha ripudiato il parente mafioso davanti a mille persone che si sono alzate ad applaudire


La guerra di Anonymous contro l’Isis

Migliaia di informatici  chiudono i siti dei terroristi islamici  e lanciano la sfida: ”Siamo determinati. Internet non è per la vostra propaganda. Il tempo è scaduto. Jihadisti, stiamo arrivando. È l' inizio della fine"

Virginia Della Sala

Il cemento dei mafiosi fa crollare i ponti in Sicilia

Il Procuratore generale presso la Corte di Appello di Palermo, Mirella Agliastro: «Ci sono tanti immobili  che nel giro di qualche decennio probabilmente crolleranno, già qualche ponte sta iniziando a cedere perchè costruito con cemento depotenziato proveniente da cave di proprietà dei boss».

Antonella Lombardi

La Dna: i boss attaccano i vertici di Confindustria

Cosa nostra è ferita dall’arresto di numerosi latitanti  anche se ancora resta «priorità assoluta» la cattura del boss Matteo Messina Denaro. La Cupola, nonostante la perdita dei vecchi leader, mostra comunque una «costante vitalità». E un forte disprezzo per «l’opera di legalità» messa in atto da Confindustria Sicilia. È la fotografia alla criminalità organizzata dell’Isola che viene fuori dalla relazione annuale della Direzione nazionale antimafia