Rubrica



La Sicilia in declino tra mafia e politica

L’ultima disperata azione di riassetto del bilancio ha messo in evidenza una verità sinora evitata: l’Isola è al collasso. Si è continuato per decenni a spendere, indebitandosi, risorse che non esistevano più, a gonfiare una macchina pubblica inefficiente e sottomessa ai politicanti e spesso ai clan, sprecando tutte le occasioni di rilanciare un'idea virtuosa della Regione. L’ultima speranza è in un corretto e onesto utilizzo dei fondi europei. Finiamola di guardarci l'ombelico: ciascuno si metta d'impegno a far i compiti per l'autunno drammatico che si approssima.

Franco Garufi

Insieme alla Perugia Assisi contro la “Terza guerra mondiale”

Non occorre essere “papisti” per riconoscersi nelle parole pronunciate da Francesco contro la terza guerra mondiale e sulla necessità di fermare gli aggressori senza massacrare la popolazione civile. Il Papa non ha usato parole generiche, non si è limitato alla condanna dell’inutile strage, ma ha offerto se stesso come testimone, dichiarando la sua disponibilita a recarsi in Kurdistan nelle terre del dolore e del conflitto

Giuseppe Giulietti

Sulla visita di Renzi in Sicilia

La visita del Presidente del Consiglio ai punti di crisi industriale siciliani un risultato sicuro l’ha ottenuto. Ha avuto il merito di portare alla luce della ribalta politica nazionale la grandezza della crisi industriale del Paese e del Mezzogiorno in particolare.

Vito Lo Monaco

Così i fondi europei si spostano verso est

L'Italia fatica a spendere le risorse messe a disposizione. Analizzando le statistiche sul tasso di realizzazione del Programma di spesa dei fondi strutturali nel periodo 2007-2013, secondo uno studio dell'Eurispes,  si delinea un quadro a tinte fosche per il Belpaese, che si distingue per la sua, tutt'altro che lusinghiera, incapacità nello spendere i fondi comunitari. E la Sicilia va anche peggio.


La riforma della Giustizia guardi all’Europa

La recente riunione tra il ministro Andrea Orlando e le associazioni antimafia e di impegno sociale ha evidenziato alcune criticità che vanno risolte prima di cominciare a cambiare il sistema giudiziario. Tenendo soprattutto conto che sicurezza e legalità sono fondamentali per la crescita del Paese. Le mafie, l’illegalità e la corruzione diffuse limitano la democrazia, il mercato e lo sviluppo.


Per Andrea Raia, ucciso dai boss a Casteldaccia

Fu il primo omicidio di mafia del dopoguerra, la notte del 5 agosto 1944, per aver denunciato pubblicamente l’imboscamento del grano grazie alla compiacenza del molino Tomasello dove sembra fosse finito anche il grano di una finta rivolta un anno prima capitanata dal capomafia Francesco Tomasello, detto testa di cane o crozza di morto, contro il pastificio Piraino approfittando della confusione della fuga dei nazisti e dell’arrivo degli americani di Patton.


Le risorse inutilizzate del Fondo Unico Giustizia

La Corte dei conti individua una serie di criticità esistenti nel complesso processo di alimentazione, amministrazione e versamento all’erario delle ingenti risorse intestate al Fondo (3.521,4 milioni di euro al 30 aprile 2014). Evidenziata la presenza di risorse ancora in sequestro, alcune risalenti addirittura agli anni ’80, per le quali non risultano provvedimenti definitivi di confisca, restituzione o versamento al bilancio statale

Teresa Monaca

La Regione salva i conti ma non la faccia

Basta prendere in esame la lacerazione palese sul finanziamento degli enti e delle associazioni culturali impropriamente associati nella famigerata ex tabella H. Salvati tutti i centri ai quali era interessato il centro destra, penalizzati o messi al bando (cioè concorreranno tramite bando ) quasi tutte le associazioni antimafia ma anche le associazioni culturali, sia di cultura laica che cristiana, alle quali il centrosinistra sarebbe stato più interessato. Le divisioni tra governo e maggioranza, e quelle interne al Pd, hanno indebolito ogni velleità di cambiamento.


Religiosità distorta

Un’altra processione a Ballarò, quartiere storico di Palermo, che si ferma a rendere omaggio al boss rinchiuso in un carcere lontano da Palermo. Bambini offerti alla protezione del fercolo fatto di religiosità antica e formale riconoscimento, da parte di chi guida l’incedere della “vara”, dell’autorità della famiglia mafiosa del quartiere.


Salviamo L'Unità

Chiude “L’Unità”, viene meno una voce storica contro la mafia. Per questo vogliamo sperare che ciò non sia per sempre. Non solo per la sinistra, ma per l’intera società moderna, ciò  costituirebbe la  grave privazione di uno strumento di informazione e di analisi, da sinistra.


Quattro megainceneritori e quattro discariche

La Sicilia da oltre 50 anni è usata come una grande pattumiera. Gestori e produttori di rifiuti urbani e industriali hanno creato più di mille discariche,  abbandonate puntualmente dopo la loro chiusura e per le quali sono stati spesi più di 100 milioni di euro senza che nessuna bonifica di queste bombe ecologiche sia stata realizzata. Nello stesso tempo abbiamo smaltito senza un adeguato trattamento e sufficienti misure ambientali 200 milioni di tonnellate tra rifiuti urbani e rifiuti speciali e pericolosi. Questo scempio ecologico e di denaro pubblico è stato reso possibile attraverso l’alleanza tra imprese e mafia

Aurelio Angelini

La solidarietà dei siciliani verso i migranti

Il sentimento ospitale del popolo siciliano è prevalso ovunque nonostante le difficoltà pratiche, la scarsità dei mezzi finanziari a disposizione dei comuni investiti dall’ondata migratoria. Con l’operazione “Mare nostrum” l’Italia ha salvato, e continua a farlo, migliaia di persone, mentre l’Unione europea latita. C’è da sperare che il nuovo Parlamento, la Commissione e la Presidenza italiana rovescino l’atteggiamento dell’Ue che sinora ha considerato l’approdo del flusso immigratorio solo un problema italiano