Rubrica



Le gestione del tempo libero al tempo del coronavirus

Se si analizzano i programmi televisivi o i giornali di maggiore diffusione si scopre che registrano una prevalenza di informazioni sulla pandemia e scarsa considerazione dell’intrattenimento

Diego Lana

Aumenta la diffusione degli e-book in Italia ma la carta resiste

L’8,4% degli italiani nel corso del 2018 ha letto un libro digitale. In Sicilia e Puglia la percentuale non supera il 6%. I principali lettori sono persone che rientrano nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni

Melania Federico

Dai ragazzi 39 fiori per Pio La Torre e Rosario Di Salvo

Insieme giovani e adulti, testimoni e studenti hanno pulito la lapide e poi lasciato tanti garofani rossi quanti sono gli anni trascorsi dall'omicidio politico-mafioso del leader comunista e del suo collaboratore. "Un grande valore simbolico - ha detto il presidente del centro, Vito Lo Monaco - perché sono i giovani a ribadire l'impegno di liberare il loro futuro dalle mafie".


Impegno e giornalismo civile al Liceo Classico Vittorio Emanuele di Palermo

Ecco gli articoli dei ragazzi della 5E scritti nell'ambito del Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento) realizzato in collaborazione con il Centro studi Pio La Torre.


Le regioni europee non saranno più divise dalla connessione internet

Piano per eliminare la disparità tra Nord e Sud: il Digital compass stabilisce la presenza del 5G in tutti i centri urbani e il raggiungimento delle competenze digitali di base per l’80% della popolazione

Melania Federico

Appello dal carcere: più scuola contro la mafia

“Bisogna investire nella scuola in carcere, coltivando la fiducia nell'essere umano. Offrire nuove 'finestre' alle quali potersi affacciare per vedere delle alternative a una vita sbagliata”. Così ha risposto uno studente detenuto al questionario sulla percezione del fenomeno mafioso somministrato dal centro studi Pio La Torre nell'ambito del Progetto educativo antimafia. L'iniziativa, sostenuta dal ministero dell'Istruzione, ha coinvolto per la 15esima edizione più di 600 scuole da Nord a Sud Italia, comprese alcune case circondariali


La travagliata libertà di stampa nei Paesi arabi

In alcune aree, nonostante l’apparenza di democrazia, non esiste libertà e chi cerca di parlare o scrivere liberamente – diritti fondamentali che a noi sembrano scontati - rischia la vita

Giulio Francese

Cyberbullismo, come difendersi dalla violenza su internet

“Connessioni consapevoli” è il titolo di un progetto articolato in una serie d'incontri realizzati nel mio liceo, l’Istituto Don Bosco Ranchibile di Palermo. Diversi esperti ci hanno spiegato come prevenire e combattere le azioni illegali web

Giorgio Incaviglia

Le riforme necessarie per tenere la Sicilia in Europa

Nel PNRR firmato Draghi viene definita la struttura del Recovery plan con interventi per 221,5 miliardi. L'Isola non è pronta alla sfida: la Regione ha un struttura amministrativa che ha assoluta necessità di rafforzare, digitalizzare ed immettere energie giovani e ad alta qualificazione. Lo stesso vale per la travagliata condizione degli enti locali, in special modo nelle grandi e medie città. Priorità assolute: la politica industriale, la modernizzazione delle reti infrastrutturali e l'inclusione sociale. Ulisse può aspettare

Franco Garufi

Basta con la formula sbrigativa “…e gli uomini della scorta”

Va accantonato il vizio di alcuni giornalisti audio-televisivi, ma anche della carta stampata, di uscirsene con formule sbrigative rievocando le stragi mafiose di Capaci e via D'Amelio

Pino Scorciapino

Così il Road to Social Change forma i manager digitali del Terzo Settore

Prima tappa in Sicilia per l'iniziativa organizzata da UniCredit in collaborazione con Aiccon, Politecnico di Milano - Centro di Ricerca Tiresia, Mip Graduate School of Business, Fondazione Italiana Accenture e TechSoup


Legalità in affanno con i giornali malati di Covid

La pandemia ha provocato un enorme blocco degli accessi alle fonti per i giornalisti, soprattutto in quei paesi dove già l’informazione stentava ad essere libera. Risultato? Solo poco più di un quarto dei 180 paesi monitorati da Reporters sans frontières presenta condizioni “buone” o “soddisfacenti” per l’informazione. La maggior si trova in una situazione “problematica”, “difficile” o “molto seria”.

Alida Federico