Rubrica



"Sbirri al 100% cioè affidabili", parola di ragazzo mafioso

“Mio padre, che è al 41 bis, mi ha detto di venire da voi perché voi siete ‘sbirri al 100%’”, ossia uomini affidabili e competenti. Queste le parole con cui un giovane mafioso, figlio di un boss di Villagrazia di Carini, si è rivolto ai poliziotti della sezione Catturandi della squadra Mobile di Palermo, chiedendo loro aiuto perché non era disposto ad obbedire al diktat della famiglia mafiosa di uccidere il suo migliore amico, reo di aver preso dei soldi di una partita di droga. A raccontare agli studenti dell’ITG “F. Parlatore” di Palermo l’episodio del giovane boss è stato un poliziotto che ha prestato servizio alla sezione che caccia i latitanti.

Alida Federico

La Regione fallisce o no? Il nuovo tormentone elettorale

Dopo l'impugnativa di stralci della Finanziaria siciliana davanti alla Corte costituzionale annunciata dal governo, si è scatenata la bagarre su colpe e colpevoli nel segno del prossimo "voto utile"

Franco Garufi

I ragazzi di Brancaccio si danno al musical, la tournèe è nazionale

Il gruppo nato vent’anni fa ha messo insieme i figli di chi chiedeva il pizzo e quelli di chi lo denunciava. Lo show “Nasci, crescie vivi” farà tappa a Milano e Brescia, si tratta per l’Arena di Verona

Claudia Brunetto

La lotta per gli sfruttati del sindacalista Pio La Torre

Dieci anni di attività sociale e politica di un comunista, meridionalista autonomista, forgiato dal fuoco delle lotte sociali degli sfruttati per la loro emancipazione. Dal 1952 al 1962, dopo quasi diciotto mesi di ingiusto carcere per aver guidato l’occupazione del feudo di Santa Maria del Bosco, della famiglia Inglese, a Bisacquino nel marzo 1950, La Torre diventò segretario della Camera del Lavoro di Palermo e dal 1959 segretario regionale della Cgil in sostituzione di Emanuele Macaluso passato al PCI quale vice segretario di Girolamo Li Causi. Di ciò si è discusso nell’iniziativa della Camera del Lavoro di Palermo tenutasi al teatro S. Cecilia di Palermo, presente lo stesso Macaluso.

Vito Lo Monaco

Il Veneto, la Lombardia, la Catalogna e la voglia di autonomia dei ricchi

L'esito dei referendum consultivi nelle due prospere regioni del Nord pone domande pesanti alla politica ed al sistema istituzionale italiani. A partire dal senso della solidarietà ormai quasi scomparso

Franco Garufi

La difficile giustizia, i processi per i crimini di guerra tedeschi in Italia

Nella chiesa di San Giacomo dei Militari, all’interno del comando legione carabinieri Sicilia di Palermo, è stato presentato il volume scritto da Marco de Paolis e Paolo Pezzino


Malarazza, la periferia senza speranza di Giovanni Virgilio

Il disagio del mondo ai margini della città – quartiere Librino di Catania - è protagonista dell'opera seconda del regista e produttore


Michele Placido e i tragici sei personaggi di Luigi Pirandello

Il regista-attore apre la sessantesima stagione del tormentatissimo Stabile catanese, il don Giovanni di Francesco Russo inaugura il Teatro L’Istrione

Franco La Magna

La ricchezza dei migranti in Italia vale 130 miliardi l'anno

Rapporto sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa: i 2,4 milioni di occupati immigrati nel nostro Paese nel 2016 hanno contributo all’8,9% del PIL nazionale.Gli imprenditori stranieri che hanno prodotto di più sono originari del Marocco (10,9%) e della Cina (10,2%), ma coloro che sono in ascesa provengono dal Bangladesh. Le imprese che negli ultimi cinque anni sono maggiormente cresciute operano nel settore alberghiero e della ristorazione (+46%), dei servizi (39,6%) e del commercio (+32,4%).

Alida Federico

Programmi vaghi e appartenenze ambigue minano le prossime elezioni

La scena è occupata, oltre che dai sondaggi che registrano un alto tasso di astensione dal voto, dalle molte migrazioni di deputati uscenti in cerca di una più opportuna collocazione elettorale

Diego Lana

Gli studenti nella prigione del piccolo Di Matteo trucidato dai mafiosi

La triste pagina di storia è stata raccontata ai ragazzi dell’ITG “F. Parlatore” di Palermo, in visita al Giardino della Memoria nell’ambito del progetto “Giovani cittadini attivi e consapevoli” promosso dall’associazione P.A.R.S.

Alida Federico

Donne a capo dei clan, la mafia si è globalizzata anche nel genere

Da anni le cronache giudiziarie riferiscono di diverse sentenze di condanna nei confronti di donne coinvolte a vario titolo in fatti di mafia. Chiaro esempio di come spesso, durante la latitanza o dopo l'arresto di un uomo d'onore, siano proprio le donne a prendere in mano la gestione degli affari dell’organizzazione, diventando un indispensabile elemento di coesione e di continuità tra il boss e la cosca stessa. Ora la loro posizione strategica all’interno dell’universo mafioso è stata accertata anche in momenti non necessariamente di assenza dei propri uomini.

Raffaella Milia