Rubrica
L'attentato a Paolo Borsellino fu ampiamente annunciato ma da (quasi) tutti ignorato
Che il giudice dovesse morire in un agguato il Ros lo scrisse quattro giorni prima che un'auto bomba esplodesse in via D'Amelio. Lo scrisse in una informativa inviata per posta ordinaria alla Procura di Palermo il 16 luglio 1992, tre giorni prima del massacro. La lentezza delle poste fece arrivare quella missiva il 22 luglio, tre giorni dopo l'eccidioGiuseppe Martorana
Lettera aperta di Anne-Cécile Mailfert alla madre di Nahel, ucciso da un poliziotto

Lunaria, nella gioia luminosa dell’inganno: Consolo si svela a Catania

Concetto Prestifilippo
Consolo, cronista e scrittore, linfa del giornale L'Ora a Palermo

Concetto Prestifilippo
«Solo dopo aver fatto il giro del mondo, ho capito che si viaggia per capire meglio da dove si parte»

Concetto Prestifilippo
I mandarini rossi di Ciaculli, la strage dei carabinieri che denuncio la mafia a Palermo

Wagner, Putin e il tradimento del suo cuoco preferito
Solo in una stratocrazia come la Russia poteva andare in scena il dramma-farsa che ha avuto per protagonisti due dittatori, Vladimir Putin e Alexander Lukashenko, e un capitano di ventura, Yevgeny Prigozhin, capo della famigerata WagnerPino Scorciapino
Minacce ai sindaci, il record siciliano
L'Isola riconquista un primato tutt'altro che invidiabile: 50 casi di violenza e intimidazioni contro amministratori locali su 326 censiti nell'intero paese; a seguire Campania, Puglia e Calabria le regioni a tradizionale presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso. Ben 18 di queste intimidazioni – il 36%- sono concentrate in provincia di Agrigento, coinvolti 14 comuniFranco Garufi
“I prevaricatori, i sopraffatti, i cloroformizzati”, Pino Scorciapino svela i segreti della storia
"Bastava un'altra strage, un altro colpo e Salvatore Riina avrebbe vinto"
Giovanni Brusca, libero dopo 25 anni di carcere, analizza davanti ai magistrati il periodo delle stragi e fornisce la sua verità sul perché sono state compiute, oltre naturalmente ad indicare nomi e cognomi dei protagonisti. Brusca è l'uomo che ha premuto il pulsante del telecomando che scatenò l'inferno a Capaci, diede l'ordine di sciogliere nell'acido il piccolo Giuseppe Di Matteo, posizionò l'autobomba in via Pipitone Federico dove venne trucidato, tra gli altri, il giudice Rocco ChinniciGiuseppe Martorana
L'omaggio dello Stato italiano all'uomo che violava la legge
Sembra che i funerali di Silvio Berlusconi abbiano rappresentato la continuità di un tratto di lunga durata della nostra storia nazionale: ritenere, cioè, statisti coloro che hanno mercanteggiato con le istituzioni; ritenere padri della patria coloro che ne hanno favorito i nemici interni; ritenere stupidi e perdenti gli italiani che si lasciano sfuggire l’opportunità per migliorare la propria posizione solo perché temono di andare contro la legge e nuocere al bene comuneIsaia Sales
Palermo, il patto tra università e imprese che fa crescere l'occupazione
Il profilo e la condizione occupazionale dei laureati sono stati presi in esame nel XXV Rapporto del Consorzio Interuniversitario di AlmaLaurea. Focus sull'ateneo sicilianoMelania Federico