Rubrica



Religiosità distorta

Un’altra processione a Ballarò, quartiere storico di Palermo, che si ferma a rendere omaggio al boss rinchiuso in un carcere lontano da Palermo. Bambini offerti alla protezione del fercolo fatto di religiosità antica e formale riconoscimento, da parte di chi guida l’incedere della “vara”, dell’autorità della famiglia mafiosa del quartiere.


Salviamo L'Unità

Chiude “L’Unità”, viene meno una voce storica contro la mafia. Per questo vogliamo sperare che ciò non sia per sempre. Non solo per la sinistra, ma per l’intera società moderna, ciò  costituirebbe la  grave privazione di uno strumento di informazione e di analisi, da sinistra.


Quattro megainceneritori e quattro discariche

La Sicilia da oltre 50 anni è usata come una grande pattumiera. Gestori e produttori di rifiuti urbani e industriali hanno creato più di mille discariche,  abbandonate puntualmente dopo la loro chiusura e per le quali sono stati spesi più di 100 milioni di euro senza che nessuna bonifica di queste bombe ecologiche sia stata realizzata. Nello stesso tempo abbiamo smaltito senza un adeguato trattamento e sufficienti misure ambientali 200 milioni di tonnellate tra rifiuti urbani e rifiuti speciali e pericolosi. Questo scempio ecologico e di denaro pubblico è stato reso possibile attraverso l’alleanza tra imprese e mafia

Aurelio Angelini

La solidarietà dei siciliani verso i migranti

Il sentimento ospitale del popolo siciliano è prevalso ovunque nonostante le difficoltà pratiche, la scarsità dei mezzi finanziari a disposizione dei comuni investiti dall’ondata migratoria. Con l’operazione “Mare nostrum” l’Italia ha salvato, e continua a farlo, migliaia di persone, mentre l’Unione europea latita. C’è da sperare che il nuovo Parlamento, la Commissione e la Presidenza italiana rovescino l’atteggiamento dell’Ue che sinora ha considerato l’approdo del flusso immigratorio solo un problema italiano


La verità necessaria per le vittime di Via D'Amelio

Tanti, troppi aspetti di quella strage restano a tutt’oggi avvolti in un mistero impermeabile alle indagini; lo stesso mistero che avvolge, non a caso, quasi tutte le stragi che hanno insanguinato la storia del nostro Paese

Roberto Scarpinato

Esportazioni e crescita, la terza via

Su troppi settori, molto sensibili ad un aumento della domanda interna, siamo in una posizione di debolezza. Dovremmo pensare pertanto ad una ripresa della nostra economia guidata dalla ricerca e dall'innovazione oltre che da un’attenzione mirata a ridurre il peso della nostra dipendenza energetica dall’estero

Giuseppe Ardizzone

19 luglio: anniversario della morte di Paolo Borsellino

Le strumentalizzazioni oscurano la battaglia per la legalità. Democrazia e antimafia sono le facce della stessa medaglia che non ammettono né divisioni né strumentalizzazioni davanti le lapide delle vittime per la Repubblica

Vito Lo Monaco

L’impegno di Juncker per lo sviluppo europeo

Il neopresidente della Commissione ha tracciato un preciso quadro d’intervento:  ridurre l’esercito dei disoccupati,  creare un governo economico dell’Eurozona, colmare  la distanza tra le istituzioni europee e la percezione dei cittadini;  le regole del mercato interno non devono valere più delle regole sociali, introdurre  un salario minimo europeo contro il dumping sociale. 

Franco Garufi

Riscoprire l'oro verde della Sicilia

La globalizzazione dell’economia e la sua finanziarizzazione hanno bisogno di una classe dirigente capace di riproporre una visione del futuro come gli uomini delle serre e dello sviluppo industriale nella ricostruzione post bellica e nella rinascita degli anni cinquanta

Vito Lo Monaco

L’impegno antimafia dell’Italia nell’Unione Europea

L’invito a ritrovare “l’anima di un Europa”, al di là dell’arido spread, all’altezza dei valori ideali dei padri fondatori dopo le distruzioni delle guerre del momento, è un nobile programma. Va ribadita anche la necessità di una legislazione e una procura antimafia europea che prosegua la strada tracciata dal precedente Parlamento di Strasburgo


La Corte dei conti promuove Crocetta con riserva

Le parole forti del procuratore generale contro la corruzione testimoniano il clima di preoccupazione determinato da vicende balzate agli onori della cronaca, ma la relazione della Corte merita di venir letta con attenzione anche per lo spaccato che fornisce della situazione della finanza regionale e per le valutazioni sulle cose da fare per evitare un ulteriore peggioramento. La mappa dei buchi da coprire


Franco Garufi

La repressione funziona, la prevenzione no, la mafia prospera.

Da Palermo a L’Aquila, le imprese mafiose dimostrano grande vitalità. Tutto ciò è  stato reso possibile dalla debolezza della politica che ha fatto finta di non vedere e non sapere. Tutti dovranno cambiare approccio: partiti, politici, governi, Chiesa, sindacati e associazioni datoriali. Non basta più la condanna morale o peggio l’antimafia ipocrita