Rubrica



Così possiamo rilanciare la lotta alla mafia in Europa

Quasi cinquantamila firme raccolte in pochi giorni dalla petizione lanciata  da Centro Pio La Torre, Articolo 21 e  Liberainformazione  al Parlamento europeo affinché dia all’Ue una politica e una struttura giuridica e amministrativa per combattere le mafie.  La questione della criminalità organizzata, della corruzione, del riciclaggio affligge, seppur in misura diversa, l’intero pianeta, come hanno riconosciuto l’ONU e il precedente Parlamento Ue.  L’obiettivo è di estendere ai cittadini dei Paesi Ue la petizione  perché al Presidente Schulz possano essere consegnate centinaia di migliaia di firme.

Vito Lo Monaco

Eternit, la morte non si prescrive

I giudici della Cassazione sono maestri di diritto. Sapranno quindi spiegare con maestria il percorso tecnico-giuridico che nel caso Eternit li ha portati ad azionare la mannaia della prescrizione. Rimarrà difficile liberarsi dalla sensazione che abbiano deciso rimanendo esclusivamente nel perimetro delle "carte", considerate asetticamente e soppesate con criteri burocratico-formalistici. Senza poter percepire e tenere in conto anche la realtà concreta di vite spezzate o rovinate, di sofferenza e dolore che segna e caratterizza il caso Eternit.

Gian Carlo Caselli

Bankitalia: la Sicilia è ancora nel tunnel

Primo semestre disastroso per l'isola,  il tenue ottimismo che iniziava a serpeggiare tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 si è  dissolto e i segnali di miglioramento non hanno trovato conferma. Disoccupazione quasi al 23%, 37 mila posti di lavoro persi, calo della spesa e degli investimenti delle aziende, un Prodotto interno lordo che dal 2007 ha perso il 13%, persino le esportazioni e le importazioni registrano una fase d'arresto. Solo il turismo cresce timidamente.



Task force Ue nel Sud che non spende i soldi

Il commissario europeo alle Politiche regionali, la romena Corina
Cretu,  annuncia la decisione di mettere in pista un gruppo di lavoro che nei prossimi mesi interverrà in quei Paesi dove si registrano difficoltà e ritardi nell'assorbimento dei fondi strutturali o dove non si vedono risultati.


Lezione di responsabilità alla Regione

La recente sentenza della Corte Costituzionale che abroga  il controllo preventivo di legittimità dei disegni di legge approvati dall’Ars da parte del Commissario dello Stato ha un oggettivo rilievo storico:  elimina una palese contraddizione istituzionale e  accresce la responsabilità della classe politica che non potrà  utilizzare la tagliola commissariale  per camuffare  demagogia e irresponsabilità amministrativa

Vito Lo Monaco

L'Italia ha abbandonato il Mezzogiorno

La Svimez rilancia l'allarme sulla condizione del Sud con uno studio che dimostra come negli anni della crisi le agevolazioni nazionali concesse alle piccole e medie imprese siano drasticamente diminuite in maniera assai più marcata che nel resto del Paese. Il  crollo del sostegno all'industria nel Mezzogiorno registra il  taglio dell'85% delle agevolazioni concesse  e del 67% di quelle erogate.

Franco Garufi

L'importanza dei giovani in agricoltura

Presentata a Palermo la proposta di legge di iniziativa popolare della Flai per l’affidamento delle terre demaniali e private inutilizzate  o sottoutilizzate a cooperative sociali e a piccoli produttori agricoli. Prevede che si parta dall’inventario dell’esistente e che ci siano poi bandi degli enti locali per gli affidamenti dei terreni che resterebbero comunque di proprietà pubblica o privata. Già partita la raccolta firme.

Teresa Monaca

Il Torino Film Festival parte col nuovo

Finita per sempre l'epoca dei registi-direttori? A quanto pare sembrerebbe di si dal momento che Emanuela Martini, da sempre vera anima del Torino Film Festival (giunto ormai al traguardo della 32° edizione) ne assume ufficialmente la direzione. Insediandosi  non ha mancato di ricordare le peculiarità di tre precedenti direttori-registi: la cinefilia di Nanni Moretti, l'amore per l'indagine del passato di Gianni Amelio e "l'intelligenza pop" di Paolo Virzì.

Franco La Magna

Bindi rilancia la riforma dei beni confiscati: “Non devono fallire”

La presidente della commissione nazionale antimafia da Palermo  annuncia un disegno di legge organico per fare una riforma su sequestro, confisca dei beni e misure di prevenzione: "“Non possiamo permetterci fallimenti che creano più consenso alla mafia, né di tenere inutilizzato un intero patrimonio di beni e aziende"

Antonella Lombardi

L’impatto sull’Europa e sull’Italia della caduta del muro a Berlino

Tra gli eventi che hanno caratterizzato la storia d’Europa degli ultimi cinquant’anni, il 65% degli italiani indica la caduta del Muro di Berlino che - nella percezione collettiva – ha segnato una svolta storica, politica e culturale di impatto superiore rispetto all’introduzione dell’Euro, citata dal 61%, ma anche alla fine dell’Unione Sovietica e ai fatti del Sessantotto. 25 anni dopo, secondo l’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, la memoria di quel 9 novembre 1989 resta impressa in 7 italiani su 10, con una significativa differenza generazionale in base alle fasce d’età.


La buona economia non può più aspettare

La sottoscrizione della Cgil per recuperare alla produzione oltre 5 milioni di ettari di terre abbandonate e non più coltivate e le proposte di diverse associazioni per riformare le norme sull’utilizzo sociale dei beni sottratti ai mafiosi indicano la strada per una riconversione del modo di programmare lo sviluppo al Sud e  e in Sicilia.  Non ultimo il monito del governatore di Bankitalia Visco sul pesante condizionamento che l’economia mafiosa ha sulla crescita del paese: senza la presenza delle mafie, gli investimenti esteri in Italia sarebbero stati  notevolmente superiori. 

Vito Lo Monaco

Imprese confiscate, la sfida dello Stato

È in discussione al Parlamento un progetto di modifica d' iniziativa anche popolare "per favorire l' emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata". Un' occasione importante per aggiornare e migliorare la disciplina in base all' evoluzione delle mafie. La realtà giudiziaria ci ha mostrato che le aziende, con l' intervento della misura patrimoniale, sono destinate al fallimento o alla cessazione (9 su 10 chiudono), il che dimostra all' esterno l' incapacità dello Stato di gestire le imprese mafiose

Luca Tescaroli*