Rubrica



Una fitta agenda politica senza Sud e mafia

Non sono ancora chiare, se ci sono, le strategie per il Mezzogiorno d’Italia, se ancora esiste una “questione meridionale” mentre si rilancia una “questione settentrionale” in contrapposizione e non come sfaccettatura dello stesso problema, cioè lo sviluppo del  sistema Italia



L’associazionismo antimafia preso sul serio

Non sparate sugli organismi che si occupano di antimafia perchè qualcuno ha fatto il furbo.  La quasi totalità delle associazioni impegnate sul territorio fa sia educazione alla legalità sia tante altre cose, tra cui ricerche, spesso con risorse scarsissime, l'apporto di volontari, talora finanziamenti di privati. Tra gli esempi: la Fondazione Chinnici,  il Centro La Torre,  la Fondazione Falcone, Nando Dalla Chiesa  per non dire di Libera.


Antonio La Spina

I potentati locali e il mancato ruolo dei partiti

L'istituto regionale  non gode di buona salute non solo e non tanto per le inchieste giudiziarie che riguardano in molte (troppe) regioni le spese del ceto politico a carico del pubblico erario, ma perché gli errori che si fecero nella riforma del titolo V della Costituzione hanno ulteriormente appesantito la condizione finanziaria delle regioni e hanno complicato oltremisura , soprattutto a causa del ritardo nella riforma degli enti locali,  il rapporto tra Stato, regioni ed enti locali.


Franco Garufi

Così la Sicilia non perderà i fondi europei

La recente manovra del governo Letta permette di recuperare  6,2 miliardi di euro da destinare ad interventi antirecessivi. La buona notizia è che la Sicilia ce l'ha fatta a superare il budget sia nel FSE (33,9%) che nel FESR (51,1%) ma ora serve maggiore impegno per non perdere il treno del settennio 2014-2020 .



Se il governo antimafia chiude i centri antimafia

Aver praticamente azzerato i fondi per le associazioni e gli enti che svolgono attività didattica antimafia, iniziative contro il racket, sostegno alle famiglie  e alle imprese finite nelle mani di usurai e boss, incrinerà fortemente la volontà della società civile di contrastare  la criminalità. Una  responsabilità che Crocetta e i suoi devono assumersi

Vito Lo Monaco

La mafia maldestra, così cambia il pizzo

Nonostante i tanti e tanti arresti, Cosa Nostra sembra un'Idra capace di farsi ricrescere nuove teste ogni volta che gliene viene tagliata qualcuna. Mantiene tenacemente la sua presa sul territorio e non consente sgarri. Ad un’analisi più attenta si capisce che, ormai,   i malviventi sono soggetti a una penetrante osservazione da parte delle forze dell'ordine e spesso agiscono in modo maldestro, guidati da capi a loro volta inadeguati

Antonio La Spina

Così tornano a bruciare i libri in piazza

Forconi, movimento del 9 dicembre e movimenti eversivi di destra cavalcano e strumentalizzano il disagio causato dalla violenta recessione e la rabbia generale.  E arrivano le liste di proscrizione di giornalisti critici, i falò di libri, la riesumazione di un presunto dominio ebreo nella finanza, le minacce a dirigenti di organizzazioni democratiche critiche verso i blocchi stradali e il solito  “viva la mafia”.



I pericoli del mercato alimentare globale

Le recenti proteste alla frontiera non mettono in discussione la libera circolazione delle merci ma l’obbligo che esse sottostiano alle stesse regole di tracciabilità del prodotto e siano disciplinate dalle stesse norme sanitarie nel pieno rispetto del diritto alla salute di ogni cittadino



Una legge di stabilità dedicata al Sud

Se esiste ancora una percezione politica della gravità sociale ed economica del divario Nord-Sud il governo e le forze politiche lo dimostrino ora.  Vanno varate subito misure antirecessive basate su interventi mirati all’allargamento del credito attraverso il Fondo nazionale di garanzia, in particolare per le piccole e medie imprese, su finanziamenti a tassi agevolati per l’acquisto di macchinari, servizi di ricerca e d’informatizzazione delle imprese. Un piano di orientamento concertato tra Stato e Regioni potrà modernizzare il sistema infrastrutturale e creare le condizioni di uguaglianza di fruizione dei servizi essenziali: sanità, assistenza, istruzione.


La lotta alla mafia comincia dal Parlamento

Ecco le principali modifiche da introdurre nell’orientamento del governo e nella legislazione subito dopo l’approvazione della legge di stabilità e chiusa l’umiliante questione della decadenza dal Senato di un pregiudicato se non si vuole passare per un Paese a prevalente economia mafiosa



Così i boss possono riprendersi i beni sequestrati

La riforma della normativa sulla confisca dei patrimoni mafiosi è quanto mai necessaria se si vuole evitare che il lavoro  sinora svolto venga vanificato dall’attacco concentrico dei clan  e di certa burocrazia che ostacolo il sano sviluppo delle aziende a gestione controllata



Il Mezzogiorno grande malato, ci vogliono buone terapie

Per quanto la crisi abbia colpito molto duramente anche il Centro-Nord, al Sud essa ha avuto e continua ad avere effetti devastanti. Il divario con il resto del Paese si acuisce sempre di più, delineando un quadro allarmante.

Antonio La Spina