Rubrica
Lo Monaco: le nuove mafie sparano di meno e corrompono di più

Alida Federico
Un documentario per Pio La Torre e Rosario Di Salvo

Palermo ricorda la strage senza verità Mattarella: impegno per sconfiggere la mafia
A 29 anni dall'eccidio di via D'Amelio il presidente della Repubblica sottolinea che "Paolo Borsellino, e come lui Giovanni Falcone, sapevano bene che la lotta alla mafia richiede una forte collaborazione tra Istituzioni e società. Per questo si sono spesi con ogni energia. Onorare quei sacrifici, promuovendo la legalità e la civiltà, è un dovere morale che avvertiamo nelle nostre coscienze". Lo Monaco: lo Stato s'impegni ad eliminare le ombre su quei tragici fattiAngelo Meli
Il virus mafioso che uccide le aziende al Nord
Isaia Sales
Green Spass, a Catania una patente per il teatro

Un filo nero lega i delitti La Torre e Mattarella
Verità inquietanti dalla ricostruzione che il giudice Giovanni Falcone fa, il 22 giugno del 1990, davanti alla Commissione Antimafia dell’omicidio dell’ex presidente della Regione siciliana: «Nel corso di faticose istruttorie abbiamo trovato tutta una serie di riscontri che per brevità ometto e che ci hanno portato a dover valutare il fatto che queste risultanze probatorie fossero conciliabili con una matrice e quindi con dei mandanti sicuramente all’interno della mafia, oltreché ad altri mandanti evidentemente esterni»Angelo Meli
Il silenzio dei giorni antichi per comprendere come cambia la società

In memoria di Borsellino e della sua scorta
Giustizia penale in affanno, i ritardi della Sicilia
Con quasi 25 mila procedimenti pendenti l'Isola si pone tra le regioni più disagiate. Una montagna di fascicoli che non rispetta i due anni di tempo che la riforma della giustizia penale assegna come limite tollerato per la definizione, pena l’improcedibilità. In testa spicca Catania con 13.582 processi pendenti e 1247 giorni medi di attesa per arrivare a sentenza; segue Palermo con 7179 procedimenti e 445 giorni; Messina 1901 processi e 228 giorni e Caltanissetta 1274 cause e 293 giorni. In tutta Italia le cause in attesa sono quasi 190 milaLa vulnerabilità delle straniere in Italia
Oltre la metà degli immigrati è di sesso femminile, 2.607.959 pari al 51,8%, e in una situazione di maggiore fragilità rispetto agli uomini per quanto concerne la condizione professionale. Che, come spiega Openpolis, aumenta nel caso delle giovani (15-34 anni) che né lavorano né sono inserite in un percorso di studio o formazione (Neet) e che, nel 2020, sono state circa 214mila, più del doppio dei maschi (104mila). Scontano una doppia fragilità: la condizione di donna e quella di straniere. La prima le espone di più all’inattività, la seconda alla disoccupazioneLa legge dell'Ars contro la povertà è povera
Anche se in forte ritardo, l'Assemblea regionale ha approntato i primi strumenti per lenire il disagio in cui vive quasi un milione di siciliani. Stanziando, però, solo 15 milioni di euro. Una cifra simbolica rispetto alle reali necessità. Occorre mettere in campo tutti gli strumenti disponibili, a partire dal Reddito di cittadinanza che va rivisitato, e sfruttare le significative disponibilità finanziarie messe a disposizione dall'Europa su cui si gioca il futuro dell'intero PaeseFranco Garufi
Canicattì adotta il supertestimone di Livatino

Enzo Gallo