Rubrica



L'amore di Giorgio Napolitano per la Sicilia

Un rapporto profondo e intenso: cinque le visite del Presidente. La prima, nel giugno del 2007, in occasione della cerimonia in ricordo delle vittime della mafia al Giardino della Memoria di Ciaculli. Manifestazione promossa, tra le altre organizzazioni, anche dal Centro Pio La Torre con il quale il capo dello Stato ha mantenuto un rapporto di viva cordialità e partecipazione alle iniziative

la memoria | Davide Mancuso

L’impegno di Napolitano per l’Italia

Ha accettato l’oneroso incarico con grande spirito di servizio per la Repubblica, ma non possiamo nasconderci che il suo sacrificio è stato reso ineludibile dal fallimento dei partiti e dalla loro crisi che può travolgere il sistema democratico.

L'analisi | Vito Lo Monaco

Lettera aperta al Presidente Crocetta

Caro Presidente,
il Centro studi Pio La Torre vuole far pervenire al suo Governo e all’Assemblea regionale la preoccupazione per il futuro di quelle associazioni antimafia e culturali, come il Centro, le quali nel corso di questi ultimi decenni (il Pio La Torre dal 1986), hanno alimentato nella memoria civica del Paese il senso sociale e politico della lotta antimafia facendone motivo di mobilitazione popolare e di costruzione, soprattutto tra i giovani, di una nuova e condivisa coscienza critica antimafiosa.


I tagli sono giusti se non uguali per tutti

L'impegno civile e culturale non è mai facile, specie in Sicilia. Nello scorso secolo, per la verità, vi era abbondanza di risorse pubbliche che spesso consentivano la realizzazione di convegni, ricerche, pubblicazioni, attività teatrali o concertistiche. Si ebbero leggi regionali su singoli settori di attività culturale (ad esempio la musica), così come riguardanti singoli centri-studi o fondazioni. Un tempo se si rientrava in talune categorie di operatori culturali era molto probabile rimediare qualcosa, sia pure con grandi ritardi e qualche incertezza. Vi erano anche delle commissioni di esperti che vagliavano le istanze. Se invece si era beneficiari di una legge “dedicata” si dormivano sonni più tranquilli.

Antonio La Spina

Appello rivolto al Presidente Crocetta, alla Giunta e all’Assemblea Regionale Siciliana


Piera Fallucca, Patrizia Mannino, Anna Vaiana

Dell’Utri: quattro processi, tre condanne, nessun arresto

Adesso si dovrà aspettare un nuovo pronunciamento della Corte di Cassazione per sapere se Marcello Dell'Utri, ex deputato di Forza Italia, ex senatore del Popolo delle Libertà, ex parlamentare a Strasburgo nel gruppo Pdl-Lega aderente al Partito popolare europeo, sia davvero colpevole del reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Mafia e politica | Gemma Contin

Numeri e nuvole, la Regione groviera

Il DPEF di fresca approvazione è già obsoleto. Appena si individuano fonti di risorse finanziarie aggiuntive subito si scoprono nuovi buchi di consistenza miliardaria

Salvatore Sacco |

I tagli che non vanno fatti alla Sicilia

Correttamente l’attuale governo regionale, ponendosi la questione del risanamento finanziario della Regione e l’obiettivo della crescita economica e sociale, non nasconde di aver ereditato una pesante e non incoraggiante situazione. Infatti, lo scenario macroeconomico è condizionato dalla crisi di lunga durata che ha investito l’intero paese e si è abbattuta ancora più pesantemente su una regione strutturalmente più arretrata.

Vito Lo Monaco

Usque tandem abutere?

Maltrattamenti, botte, abusi, violenze, ferimenti, uccisioni. Ma anche aborti selettivi, mutilazioni genitali, stupri etnici, stupri “correttivi”, donne lapidate, ragazze sfigurate con l'acido, bambine violentate, oggetto di pedopornografia, piccoli corpi comprati e venduti. E poi mobbing e ricatti, minacce e umiliazioni, stalking e molestie, segregazioni e schiavitù. Le parole sono pietre, ma i numeri pesano più delle pietre.

Gemma Contin

La crisi politica è crisi di sistema

Il recente voto per il rinnovo delle Camere ha messo in luce tutta l’insofferenza sociale verso l’attuale modello di sviluppo, i partiti e il funzionamento delle istituzioni. La priorità: sventare il pericolo di un nuovo populismo autoritario che sostituisca quello berlusconiano.

Politica | Vito Lo Monaco

Donne che uccidono i figli

Nell’Italia del femminicidio, dell’omofobia, delle bulle che pestano la compagna di colore urlandole «negra», le storie di donne che uccidono i figli alla nascita o li abbandonano per strada o in un cassonetto vengono accolte con fuggevole orrore e virtuoso sdegno. Ogni volta, capita che qualcuno ricordi che una legge consente alla madre di partorire in sicurezza in ospedale e di non riconoscere il figlio. E’ una delle tante buone leggi italiane che suonano così dolci alla coscienza e restano ignote ai più, soprattutto alle donne immigrate che più avrebbero bisogno di conoscerle.

Bianca Stancanelli

La forza di un governo antimafia

Sedici milioni di elettori hanno votato diversamente dalle precedenti elezioni. È il puro dato matematico messo in evidenza dagli analisti dei flussi elettorali che indica l’entità degli spostamenti degli orientamenti elettorali degli italiani. I maggiori beneficiari dello spostamento elettorale sono stati le liste M5S con la loro radicalità frammista a pulsioni antisistema (vedi le dichiarazioni contro i sindacati, la democrazia rappresentativa ecc.).

Vito Lo Monaco