Rubrica



Così la corruzione facilita la globalizzazione delle mafie

Il tema dell’espansione territoriale delle mafie e della corruzione è stato al centro della seconda conferenza del progetto educativo antimafia promosso dal Centro Studi Pio La Torre.

Davide Mancuso

Demopolis: le ragioni del non voto

Il 53% dei siciliani appare convinto che la politica regionale, anche per cattiva gestione delle risorse, non sia più in grado, oggi, di incidere sulla vita reale delle famiglie nell’Isola


Perché i siciliani hanno accuratamente evitato le urne

Le elezioni regionali vanno analizzate alla luce dei tre fenomeni che ne hanno verosimilmente determinato gli esiti; le caratteristiche della legge elettorale che ha ridotto i seggi da 90 a 70, l'astensionismo di massa e il voto disgiunto che ha pesato in quantità mai viste prima. Domenica ha partecipato al voto appena il 45,43% degli elettori con una flessione di due punti rispetto al dato già eclatante del 2012 (47,53%); in numeri assoluti si tratta di 1.749.710 votanti su 3.851.300 elettori (nel 2012 1.830.400 su 3.850.670). Insomma, si è verificata una fuga di massa dai seggi elettorali. E i motivi sono tanti.

Franco Garufi

Divisioni e astensionismo hanno stroncato la sinistra

Le elezioni siciliane dimostrano, ancora una volta che le sinistre senza un progetto unitario e alternativo alla destra perdono le competizioni elettorali e aprono le porte a scenari politici e sociali preoccupanti per il sistema democratico. Il risultato elettorale sancisce il crollo del PD e la riesumazione della mummia Berlusconi, risorto alla vita politica nonostante le diverse condanne subite e grazie ai cinque anni del Governo Crocetta che, assediato dalla sua maggioranza, non è riuscito a valorizzare quel poco che aveva realizzato

Vito Lo Monaco

Pupi e pupari invadono Palermo, riparte il Festival di Morgana

Dall’8 al 12 novembre. 5 intense giornate con 17 spettacoli e 4 prime nazionali, 9 compagnie di opera dei pupi da tutta la Sicilia e 4 compagnie internazionali di teatro d’immagine contemporaneo da Francia, Polonia, Spagna e Tunisia.


Giuseppe Di Vittorio e il lavoro come dignità dell’uomo

Sessant’anni dalla scomparsa del “cafone” orfano di padre di Cerignola divenuto segretario della CGIL e presidente della Federazione Sindacale Mondiale negli ultimi anni di una vita spesa interamente al servizio degli ultimi e dei deboli.

Roberto Bertoni

Vincenzo Consolo, l'intellettuale furioso contro i boss

Pubblicata da Nicolò Messina «Cosa Loro. Mafie tra cronaca e riflessione», una raccolta di articoli dello scrittore messinese che abbracciano 40 anni. E tra le righe c’è anche il dissidio con Bufalino.

Salvatore Lo Iacono

Leo Gullotta è Filippo V di Spagna in “Farinelli e il Re”,

Concerto-studio sul testo di Claire van Kampen al Teatro Stabile di Catania in collaborazione con l'Istituto Musicale Vincenzo Bellini, regia e ideazione Fabio Grossi


Scuola, gli insegnanti italiani sono i più vecchi d'Europa

secondo Eurostat, nell'Ue lavorano quasi sei milioni di docenti - dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria di secondo grado - e il 72% sono donne (4,1 milioni di insegnanti). In complesso, solo 500 mila (9% del totale) hanno meno di 30 anni, mentre 2 milioni (circa il 36%) hanno 50 anni o più. Gli italiani si confermano i più anziani, con quasi il 60% di over 50 dietro la cattedra.

Melania Federico

Alle superiori uno studente su otto parla cinese

Sono quasi 18 mila i ragazzi che studiano il mandarino come materia curriculare o extracurriculare, soprattutto negli istituti del Centro Nord

Melania Federico

La competitività regionale ignorata dai candidati alla presidenza

Campagna elettorale asfittica e con molti insulti. Non si parla di problemi veri come la qualità del sistema istituzionale, la scadente dotazione infrastrutturale, la questione dell'occupazione e la scarsa propensione all'innovazione.

Franco Garufi

Cadono i veli e diventa romanzo il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro

“Il segreto” di Antonio Ferrari (Chiarelettere) si legge dalla post-fazione: si comprende il perché della folgorante definizione di “rompiscatole della memoria “ che ne ha dato l'ambasciatore Sergio Romano

Franco Garufi