Rubrica

Al movimento antimafia di Palermo serve costruire una piattaforma condivisa sul “qui ed ora”, poiché sono legittime le preoccupazioni di un assalto generalizzato da parte del Governo all’insieme degli strumenti di legge che hanno permesso a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme a tanti altri magistrati, di istruire i grandi processi a Cosa nostra, incarcerare migliaia di mafiosi e colpire i loro patrimoni.
Emilio Miceli

Un assassino maramaldeggia nelle spiagge. Tutt’altro che sconosciuto, non si nasconde. Piuttosto imperversa. Si chiama smartphone. Le sue vittime? I libri e i giornali, la cosiddetta carta stampata.
Pino Scorciapino

Con la scomparsa di Giuseppe Carlo Marino il Paese perde uno degli storici siciliani che hanno esplorato e innovato la conoscenza del fenomeno mafioso dall’Unità d’Italia all’era contemporanea.
Vito Lo Monaco
La notizia è diffusa da pochi giorni: l’ex magistrato Gioacchino Natoli è indagato per favoreggiamento alla mafia e calunnia. I pubblici ministeri di Caltanissetta lo indagano per aver “aiutato” i boss di Cosa nostra Antonino Buscemi e Francesco Bonura, l’imprenditore e politico Ernesto Di Fresco.
Giuseppe Martorana

I tragici fatti dell’8 luglio 1960, con le cariche della polizia e i quattro morti, sono stati ricordati a Palermo dalla Fillea Cgil Palermo, dalla Cgil Palermo, dall’Anpi Palermo "Comandante Barbato", dall’Arci Palermo, dal Centro Pio La Torre e dalle forze della sinistra.
Il Centro Pio la torre parteciperà alla manifestazione indetta dalla Cgil, dalla Fillea e dall’Anpi in ricordo dell'8 luglio 1960, quando quattro tra lavoratori e cittadini furono uccisi durante le cariche delle forze di polizia.

L'8 luglio 1960 Palermo fu protagonista, come altre città, di una rivolta popolare contro il governo di Fernando Tambroni che aveva ottenuto la fiducia con i voti del Movimento sociale italiano. Lo sciopero proclamato dalla Cgil venne represso dalle forze di polizia con cariche e scontri che provocarono diverse vittime.
Quattro i morti di Palermo.
Verrà introdotto un nuovo reato penale di “blocco stradale” punito con un mese di carcere per chi impedisce la circolazione su strada o su binari. Se dovesse passare la norma in parola, si verificherebbe un ulteriore taglio della democrazia e del diritto di manifestare in barba alla Costituzione.
Elio Collovà

Sono stati consegnati a Catania, nell'aula magna della Scuola superiore dell'università, i premi “cronisti 2024” indetti dal gruppo cronisti siciliani di Assostampa Sicilia in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti di Sicilia.

Cosa nostra cerca un capo in Sicilia, ma non fugge dal principale requisito: deve essere provata l'appartenenza dinastica, la stirpe, mafiosa, stampata nel Dna. È questa la sintesi che si può trarre dall'ultima relazione semestrale della Dia.
Rino Giacalone

“Perché il giudice Falcone è morto? Potrei usare una frase che forse rende bene il mio pensiero: sono stati presi due piccioni con una fava. Da un lato Salvatore Riina ha eliminato un suo nemico personale, dall’altro questo suo interesse è coinciso con l’interesse di altri”. Parola di Salvatore Cancemi.
Giuseppe Martorana

Fu un protagonista prima e un testimone dopo delle pagine cruciali del dopoguerra siciliano: dal banditismo all’autonomia, alle lotte contadine. Nel fuoco di quelle vicende Francesco Renda ha poggiato il suo impegno politico e la sua attività di storico.