Dalla Sicilia la biografia non autorizzata dell'uomo della Vespa

“Enrico Piaggio. L’uomo della Vespa” è la biografia non autorizzata del geniale industriale genovese che nell’immediato dopoguerra realizzò la Vespa, il simbolo della ripresa economica italiana. Il libro, edito da Graphofeel Edizioni di Roma, è stato scritto dal giornalista siciliano Joseph Cacioppo. La Vespa nasce nel 1946, anticipando il gusto e i bisogni dell’Italia degli anni ’50. Fu progettata da Corradino D’Ascanio, l’ingegnere aereonautico che “detestava le motociclette”, su una idea di Enrico Piaggio che voleva un mezzo agile, innovativo, leggero e a basso costo. Dopo oltre 70 anni la Vespa oggi è uno dei prodotti simbolo del design e della creatività italiana.
Ma Piaggio non è solo Vespa. L’azienda muove i primi passi alla fine dell’800. Il suo campo di azione ha spaziato dalle navi, ai treni e all’aeronautica.
Un trend industriale sempre in crescita. Sia sotto i Savoia, quando – come ebbe a dire Francesco Cossiga – non si andava avanti se non si era massoni, che sotto il fascismo e anche con l’avvento della Repubblica.
Una ricerca dettagliata e minuziosa che scandaglia sia gli aspetti industriali che quelli familiari e personali.
Una storia aziendale, quella dei Piaggio, che si sovrappone a quella dell’Italia del XX secolo.
Joseph Cacioppo, ingegnere, è giornalista pubblicista e, fin dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, ha collaborato con le principali testate siciliane. Il saggio su Piaggio è la sua prima esperienza letteraria.
Ultimi articoli
Mattarella: cercavano la libertà dalla mafia
Progetto politico eversivo dietro al delitto
Il ricordo di Pio e Rosario: “La legge antimafia va difesa e potenziata”
I miti oscuri e il branco tra valori intossicati
Il Centro Pio La Torre in una nuova sede “L’impegno continua”
La Torre e Di Salvo,
gli studenti raccontano
il tempo dei giustiCasteldaccia ritrova due opere di Piraino
La seduzione dei social oscura l’informazione
25 aprile, a Palermo tanti giovani in corteo
Circolo Auser di Altofonte intestato a Pio La Torre
e Rosario Di Salvo