Canicattì, un bene confiscato alla mafia ospiterà l’Agenzia delle Entrate
Proseguono al Comune di Canicattì le attività riguardanti i beni confiscati alla mafia.
Dopo che nei giorni scorsi l’amministrazione comunale retta
dal primo cittadino Ettore Di Ventura aveva approvato la delibera di Giunta
Municipale sul regolamento per la concessione a soggetti interessati dei beni
da utilizzare per fini sociali, oggi è stato avviato un altro importante iter.
Si tratta dell’ assegnazione in comodato d’uso gratuito di
uno stabile sottratto alla mafia e assegnato al Comune, ubicato in pieno centro
cittadino, che ospiterà la nuova sede dell’Agenzia delle Entrate.
Da diverso tempo, infatti, per via di una riprogrammazione
dei costi dovuta alla spending review, dalla direzione regionale di Palermo era
stata decisa la chiusura della locale sede, soluzione che, come è facile
intuire, avrebbe comportato diversi problemi
gestionali sia ai professionisti che ai cittadini canicattinesi e
dell’hinterland.
Fin da subito si erano levate vibranti proteste da parte dell’utenza
e si erano vagliate diverse soluzioni per scongiurare la pesante perdita.
Adesso, grazie a
questo accordo con l’Agenzia delle Entrate, sarà evitata la paventata
chiusura.
Infatti, appena saranno formalizzati gli atti della
sottoscrizione del comodato d’uso valido 9 anni rinnovabili, l’immobile
costituito su due livelli dell’estensione di 500 mq ciascuno e sito in via
Mons.Ficarra, sarà assegnato all’Agenzia che provvederà a riadattare i locali secondo le proprie
esigenze.
Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Di Ventura
che ha elogiato il certosino lavoro espletato dal funzionario dell’Ufficio
Patrimonio, dr. Pietro Saia.
“Sono orgoglioso di aver individuato questa soluzione –
dichiara Di Ventura – con la quale si consentirà di mantenere in loco questo importante servizio
ed eviterà ai nostri cittadini di doversi recare ad Agrigento”.
Teresa Monaca
Ufficio stampa del Comune
Ultimi articoli
Lo Monaco, la mafia
braccio armato
della classe dirigenteLa Sicilia cuore della lotta per la pace
Decreto sicurezza, il volto repressivo dello Stato
Brusca e gli altri, l’apporto prezioso dei pentiti
Caritas, cresce la povertà nel paese reale
Miceli alla procuratrice
minacciata: "Suo lavoro
sottrae ragazzi alla mafia"Stipendi bassi e i giovani laureati vanno via
Referendum in archivio, democrazia debole
Referendum, tanti motivi per andare a votare
Festa della Repubblica, presidio di libertà