Cyberbullismo, come difendersi dalla violenza su internet

“Connessioni consapevoli” è il titolo di un progetto articolato in una serie d'incontri realizzati nel mio liceo, l’Istituto Don Bosco Ranchibile. Diversi esperti hanno spiegato a noi ragazzi in cosa consiste il cyberbullismo, come si può prevenirlo e combatterlo. Il vice questore aggiunto, Vincenzo Di Piazza, del Compartimento della Polizia Postale, ci ha fatto alcuni esempi concreti. Sono proprio le sue parole che mi hanno colpito subito. "A chi di voi non è mai capitato di pensare di fare uno scherzo ad un compagno? Sappiate che si può diventare autori inconsapevoli di reati sul web, semplicemente per la voglia di fare uno scherzo. Talvolta succede che, con superficialità, si prendano le foto di un coetaneo dai Social, si crei un profilo fake, così per ridere, e già si sta commettendo un reato perseguibile penalmente.
Stessa situazione – ha aggiunto il vicequestore - se, per vendetta, si divulga sulla rete foto o materiale sessualmente esplicito dell'ex fidanzata o fidanzato. Si manda la foto via whatsapp ad un amico e poi questi a sua volta ad altri. Le foto o i video diventano virali e, anche in questo caso, si sta commettendo un reato”.
Nell’attuale periodo di pandemia, in cui noi studenti siamo spesso in DAD, può anche capitare che uno sconosciuto entri come partecipante in video lezione per disturbare. E pure questo è un reato, per il quale si rischia fino a tre anni di reclusione. Altra raccomandazione importante, da parte del dirigente della Polizia postale, è stata quella di non inviare documenti via web a nessuno, perché un malintenzionato, magari in un'altra parte del mondo, ci può truffare usando i nostri dati.
Abbiamo appreso, inoltre, che, anche se non c’è una condanna, ma solo un procedimento penale in corso, il bullo può precludersi l'accesso ai concorsi pubblici e questo credo che sia un danno irreparabile per un giovane che vuole costruirsi un futuro.
Anche il procuratore del Tribunale per i minorenni, Massimo Russo, ci ha messo davanti a una realtà, quella di internet, da non prendere sottogamba, ci ha dato delle dritte, dei consigli preziosi che seguiremo. Pure la psicologa Maria Concetta Romeo ci ha spiegato che le vittime, da sole, se non chiedono aiuto, non riusciranno mai a salvarsi dalle grinfie di un bullo. Adesso, più di prima, ho acquisito la consapevolezza che. qualora ne avessimo bisogno, le Istituzioni sono sempre al nostro fianco.
Giorgio Incaviglia II Liceo economico sociale
Istituto Don Bosco Ranchibile
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