In Sicilia 280mila lavoratori sfruttati
Società | 5 marzo 2025

“Siciliasfruttazero” è il nome di una campagna sociale contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato in agricoltura. È stata presentata il 6 marzo all’Ars. È un’iniziativa targata associazione Penelope, Flai Cgil Sicilia, centro Pio La Torre, Legacoop Sicilia, Rete Fattorie sociali e Arci Sicilia che hanno fatto cartello per contrastare lo sfruttamento ma anche per la presa in carico e l’inclusione sociale delle vittime.
Secondo l’Istat, il lavoro irregolare riguarda in Sicilia 280 mila persone in tutti i settori. Nel settore agricolo l’irregolarità colpisce 62 mila lavoratrici e lavoratori di cui oltre 47 mila italiani e più di 14 mila stranieri. Secondo l’osservatorio Placido Rizzotto, in Sicilia sono 53 le aree dove si concentrano i fenomeni di sfruttamento lavorativo e del caporalato e i luoghi individuati come insediamenti informali sono 102 (progetto Supreme). I promotori dell’iniziativa puntano a creare una grande alleanza “ che contrasti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che metta in discussione un sistema produttivo guidato dalla bandiera del profitto e che ha messo da parte il rispetto e il benessere delle persone”.
In via preliminare le organizzazioni promotrici chiedono che la Regione siciliana recepisce le “linee guida nazionali in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura”. Giovedì sarà presentato il complesso delle proposte.
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