A Fez il Forum Arabo Europeo contro ogni violenza ed estremismo

Tra il 25 e 28 Aprile si è svolto a Fez, in Marocco, il 6° Forum Arabo Europeo dei giovani (6th Arab-European Youth Forum) volto a creare una piattaforma di dialogo e confronto su come combattere i due fenomeni dello hate speech e dell’estremismo sempre più dilaganti non solo nella vità reale ma anche su quella virtuale. Il Forum ha coinvolto circa 90 giovani partecipanti provenienti dalla maggior parte dei paesi facenti parte del Consiglio d’Europa e della Lega Araba, che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento insieme al Ministero della Gioventù e dello Sport del Marocco.
Ragazzi provenienti da Palestina, Italia, Russia, Emirati Arabi, Bosnia Erzegovina, Turchia, Francia, Marocco, Libia, Spagna, Azerbaijan, Bahrein, Portogallo, Ucraina, Arabia Saudita, Germania, Tunisia, Norvegia e da ancora molti altri paesi si sono riuniti a Fez fino a formare un gruppo eterogeneo nei colori, nazionalità, tradizioni, religioni, lingue e modi di essere, ma tutti uniti nella stessa passione per la cooperazione e i diritti umani, con lo stesso obiettivo di trovare nuovi metodi creativi per combattere insieme l’odio e la violenza che dividono le nostre società.
Perché Fez? La città non è stata scelta a caso. Fez rappresenta innanzitutto un crocevia di civiltà, una città che è stata segnata dall’influenza arabo-andalusa ma anche dalla contaminazione franco-spagnola. Musulmani, ebrei e cristiani hanno da sempre convissuto (e continuano a farlo!) in questa città in pace e in armonia. Fez è un incontro di civiltà e interculturalità, di tradizione che si mischia alla modernità.
Da partecipante, posso confermare che la nostra cooperazione era già iniziata prima che il Forum cominciasse, infatti, grazie al supporto di facebook, eravamo già tutti d’accordo in piccoli gruppi sull’aspettarci a vicenda nei vari aeroporti di arrivo per avviarci insieme in treno verso l’antica e meravigliosa città di Fez.
La durata totale del Forum è stata di quattro giorni: dopo un primo momento di accoglienza e ice-breaking, noi partecipanti siamo stati invitati ad esprimere sia le nostre aspettative che le nostre paure. Dopo aver fissato e chiarito alcuni degli obiettivi del Forum siamo stati invitati ad esplorare la città di Fez tramite un’attività in cui ad ogni gruppo veniva assegnato un elemento della città da scoprire che riguardava sempre le forme di apertura ma anche di discriminazione che avremmo potuto notare per le strade della coloratissima Fez.
Nei giorni seguenti siamo stati noi partecipanti a condurre il gioco. Ogni giorno, mattina e pomeriggio, venivano presentati diversi workshop in cui abbiamo avuto la possibilità di discutere ed ascoltare le esperienze di ognuno. Ogni partecipante metteva in campo la propria esperienza e conoscenza, le proprie curiosità e perplessità, ed insieme ai propri facilitator, alla fine di ogni sessione, ogni gruppo presentava le proprie conclusioni, insieme a difficoltà, interrogativi e progetti per il futuro agli altri gruppi, così da aprire un dibattito con gli altri partecipanti.
I workshop vertevano sui seguenti temi:
1° sessione
racism and discrimination
terrorism
Radicalisation
Refugees
Populism
Sexism
islamophobia
2°sessione
The role of education in decreasing hate speech, radicalisation and extremism
Social integration /cohesion
Youth empowerment
Conflict transformation and counter-radicalisation
Dialogue through religious/political discourse
Counter and alternatives narratives
3° sessione
WediActivists game
Short videos with alternatives narratives
Visual arts
Il Forum è stato arricchito anche dalla partecipazione ad una conferenza sul “Mediterranean crossroad of civilizations between Africa, The East and the West: living together through education and culture” tenutasi nella sorprendente università Al-Akhawayn nella località di Ifrane, una curiosa città considerata la Svizzera del Marocco, per il suo clima piuttosto freddo e le famose piste da scii, a solo un’ora da Fez.
L’ultimo giorno del Forum abbiamo riassunto insieme agli organizzatori e ai facilitator i risultati del nostro lavoro e le nostre raccomandazioni, contribuendo a creare la cosiddetta “Dichiarazione di Fez”. Lo stesso giorno ci è stata data la possibilità di scambiarci formalmente le informazioni circa le organizzazioni e associazioni che rappresentavamo e grazie alle quali abbiamo anche potuto partecipare al Forum. È stato un momento di networking e condivisione di idee e progetti.
Oltre alle conoscenze teoriche che ho sicuramente acquisito ed approfondito durante questo Forum, posso dire di aver conosciuto degli amici che mi porterò sempre nel cuore, ragazze e ragazzi attivi e motivati che potranno sicuramente fare la differenza nel mondo, con il metodo che reputo ancora il migliore: “Think global, act local!
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