Appalti, è operativo il database antimafia per le imprese
Economia | 8 gennaio 2016
Un database per controllare online il pedigree delle imprese negli appalti pubblici.
Giunge ai nastri di partenza la Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (Bdna). Il ministero dell'interno ha annunciato che da ieri è in funzione il data base, che contribuirà ad accelerare e semplificare il rilascio delle comunicazioni e informazioni antimafia.
È una piattaforma informatica per consentire alle stazioni appaltanti di ottenere l'immediato rilascio della documentazione liberatoria relativa all' operatore economico inserito nell' archivio informatico della banca dati.
La banca dati istituita dal Codice Antimafia (dlgs159/2011), ed è disciplinata nel dettaglio dal regolamento adottato con dpcm del 30 ottobre 2014 n. 193.
La piattaforma è consultabile dalle stazioni appaltanti pubbliche, enti pubblici, società controllate pubbliche, concessionari di opere pubbliche, che devono acquisire la documentazione antimafia prima di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici.
Le informazioni servono anche prima di rilasciare o consentire licenze o autorizzazioni. La documentazione antimafia, a esempio, serve per licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio; attestazioni di qualificazione per eseguire lavori pubblici, contributi, finanziamenti o mutui agevolati; iscrizioni negli elenchi di appaltatori o di fornitori di opere, beni e servizi riguardanti la pubblica amministrazione; iscrizioni nei registri della camera di commercio per l' esercizio del commercio all' ingrosso e nei registri di commissionari astatori presso i mercati annonari all' ingrosso.
Sono abilitati alla consultazione anche ordini professionali, camere di commercio e Autorità anticorruzione.
Nella banca dati unica sono contenute le comunicazioni e le informazioni antimafia, liberatorie e interdittive.
La banca dati nazionale unica consente anche la consultazione dei dati acquisiti nel corso degli accessi nei cantieri delle imprese interessate all' esecuzione di lavori pubblici disposti dal prefetto.
Il rilascio delle comunicazioni e informazioni antimafia sarà immediato se non risultano a carico degli interessati le cause di divieto, sospensione e decadenza. La risposta alla richiesta sarà inoltrata per via telematica.
Se emergessero cause di divieto, sospensione o decadenza o comunque una documentazione antimafia interdittiva, la Banca dati nazionale risponderà, contestualmente per via telematica, al soggetto richiedente e alla Prefettura, che non è possibile rilasciare immediatamente la comunicazione antimafia liberatoria.
Il regolamento stabilisce il termine massimo di conservazione dei dati: cinque anni per i dati relativi alla documentazione antimafia liberatoria; quindici anni per i dati relativi alla documentazione antimafia interdittiva.
Gli accessi alla banca dati saranno tracciati per evitare abusi. Sempre per ragioni di sicurezza le operazioni di accesso alla Banca dati saranno oggetto di controllo specifico. (italia oggi)
Giunge ai nastri di partenza la Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (Bdna). Il ministero dell'interno ha annunciato che da ieri è in funzione il data base, che contribuirà ad accelerare e semplificare il rilascio delle comunicazioni e informazioni antimafia.
È una piattaforma informatica per consentire alle stazioni appaltanti di ottenere l'immediato rilascio della documentazione liberatoria relativa all' operatore economico inserito nell' archivio informatico della banca dati.
La banca dati istituita dal Codice Antimafia (dlgs159/2011), ed è disciplinata nel dettaglio dal regolamento adottato con dpcm del 30 ottobre 2014 n. 193.
La piattaforma è consultabile dalle stazioni appaltanti pubbliche, enti pubblici, società controllate pubbliche, concessionari di opere pubbliche, che devono acquisire la documentazione antimafia prima di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici.
Le informazioni servono anche prima di rilasciare o consentire licenze o autorizzazioni. La documentazione antimafia, a esempio, serve per licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio; attestazioni di qualificazione per eseguire lavori pubblici, contributi, finanziamenti o mutui agevolati; iscrizioni negli elenchi di appaltatori o di fornitori di opere, beni e servizi riguardanti la pubblica amministrazione; iscrizioni nei registri della camera di commercio per l' esercizio del commercio all' ingrosso e nei registri di commissionari astatori presso i mercati annonari all' ingrosso.
Sono abilitati alla consultazione anche ordini professionali, camere di commercio e Autorità anticorruzione.
Nella banca dati unica sono contenute le comunicazioni e le informazioni antimafia, liberatorie e interdittive.
La banca dati nazionale unica consente anche la consultazione dei dati acquisiti nel corso degli accessi nei cantieri delle imprese interessate all' esecuzione di lavori pubblici disposti dal prefetto.
Il rilascio delle comunicazioni e informazioni antimafia sarà immediato se non risultano a carico degli interessati le cause di divieto, sospensione e decadenza. La risposta alla richiesta sarà inoltrata per via telematica.
Se emergessero cause di divieto, sospensione o decadenza o comunque una documentazione antimafia interdittiva, la Banca dati nazionale risponderà, contestualmente per via telematica, al soggetto richiedente e alla Prefettura, che non è possibile rilasciare immediatamente la comunicazione antimafia liberatoria.
Il regolamento stabilisce il termine massimo di conservazione dei dati: cinque anni per i dati relativi alla documentazione antimafia liberatoria; quindici anni per i dati relativi alla documentazione antimafia interdittiva.
Gli accessi alla banca dati saranno tracciati per evitare abusi. Sempre per ragioni di sicurezza le operazioni di accesso alla Banca dati saranno oggetto di controllo specifico. (italia oggi)
Ultimi articoli
La Sicilia nei nuovi scenari militari
Femminicidi, qualche ragionevole proposta
L’8 luglio dei ragazzi
che cercavano la libertàLo Monaco, la mafia
braccio armato
della classe dirigenteLa Sicilia cuore della lotta per la pace
Decreto sicurezza, il volto repressivo dello Stato
Brusca e gli altri, l’apporto prezioso dei pentiti
Caritas, cresce la povertà nel paese reale
Miceli alla procuratrice
minacciata: "Suo lavoro
sottrae ragazzi alla mafia"Stipendi bassi e i giovani laureati vanno via