Bagheria, un bene confiscato ai boss raccoglierà i rifiuti
Società | 12 settembre 2016
Qualche perplessità sorge di fronte la proposta del sindaco di Bagheria di trasformare l’ICRE in eco stazione dove i cittadini non ancora serviti dalla raccolta porta a porta, potranno conferire i loro rifiuti differenziati.
L’Icre, magazzino deposito di materiale edile confiscato al mafioso Leonardo Greco, è bene ricordarlo, è stato pensato come luogo della memoria dove si sono consumati i maggiori misfatti della mafia. Lì, secondo le testimonianze di Giuffrè, capo mandamento di Caccamo, durante gli anni della seconda guerra di mafia (1978-1983), furono sciolti nell’acido diverse vittime, lì fu depositato il cadavere di Piddu Panno, recuperato dal pozzo dove l’avevano buttato, per restituirlo alla famiglia. In quel luogo per anni si riunirono capi e sicari di mafia, convocati da Provenzano, alloggiato nei pressi di villa Valguarnera prima della sua cattura a Corleone.
L’Icre è oggi un capannone mal tenuto, col tetto malridotto, andrebbe ristrutturato e farne invece, come si era iniziato a fare, un centro di cultura antimafia e di cultura ambientale, culture simbiotiche perché ambedue subordinate alla legalità e alla difesa della vita, delle persone e del territorio.
di Vito Lo Monaco
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