Corleone pensa al riscatto dopo lo scioglimento del Comune
Politica | 11 agosto 2016
A Corleone si vuol subito voltare pagina. La decisione del Cdm di sciogliere il comune per infiltrazioni mafiose non stupisce in una cittadina rimasta col fiato sospeso per mesi in attesa di notizie dopo l’accesso agli atti amministrativi disposto dal Viminale e le indagini di polizia e carabinieri raccolte nella relazione che in primavera la Prefettura di Palermo ha trasmesso a Roma.
«È accaduto l’inevitabile, ma io non sono contento», dice con amarezza Dino Paternostro, memoria storica a Corleone, e ora responsabile legalità della Cgil di Palermo. «Questo è un momento doloroso per i tanti cittadini onesti di Corleone, che non hanno nulla da spartire con la mafia e i mafiosi - afferma - Ma serve comunque a fare chiarezza. Chi ha sbagliato deve pagare duramente».
Per il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, si tratta «del triste esito di una vicenda che era apparsa fin dall’inizio difficilmente recuperabile». Ricorda che «poche settimane fa eravamo a Corleone insieme al responsabile nazionale giustizia del Pd, David Ermini, per esprimere vicinanza ai consiglieri comunali Pd che in quelle ore si stavano dimettendo, proprio a rimarcare la percezione di una situazione che stava irrimediabilmente sfuggendo di mano all’amministrazione e al consiglio comunale».
La sfida che oggi si apre per Corleone, secondo il segretario della Camera del lavoro locale Cosimo Lo Sciuto, «richiede adesso l’impegno di tutti, a sostegno del lavoro che svolgeranno i commissari, alla guida del Comune nei prossimi mesi». «Ogni qualvolta questa città ha toccato il fondo, è stata sempre in grado di reagire - dicono Cosimo Lo Sciuto ed Enzo Campo, segretario della Cgil a Palermo - Purtroppo tante menti giovani sono dovute andar via dalla nostra terra e mancheranno in questo progresso, ma con l’impegno di tutto il mondo del lavoro, di tutti i cittadini onesti, che sono la stragrande maggioranza, ci possiamo riuscire».
Per il sindacato «il rinnovamento deve passare attraverso azioni concrete che diano speranza ai giovani, innanzitutto sul tema della qualità dei servizi, della legalità, delle opportunità occupazionali che devono esserci nella comunità di Corleone». Da qui l’appello alla politica perché «ritrovi lo slancio dei valori e la sua vera essenza, abbandonando le grandi ammucchiate con il semplice obbiettivo della vittoria elettorale».
«È accaduto l’inevitabile, ma io non sono contento», dice con amarezza Dino Paternostro, memoria storica a Corleone, e ora responsabile legalità della Cgil di Palermo. «Questo è un momento doloroso per i tanti cittadini onesti di Corleone, che non hanno nulla da spartire con la mafia e i mafiosi - afferma - Ma serve comunque a fare chiarezza. Chi ha sbagliato deve pagare duramente».
Per il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, si tratta «del triste esito di una vicenda che era apparsa fin dall’inizio difficilmente recuperabile». Ricorda che «poche settimane fa eravamo a Corleone insieme al responsabile nazionale giustizia del Pd, David Ermini, per esprimere vicinanza ai consiglieri comunali Pd che in quelle ore si stavano dimettendo, proprio a rimarcare la percezione di una situazione che stava irrimediabilmente sfuggendo di mano all’amministrazione e al consiglio comunale».
La sfida che oggi si apre per Corleone, secondo il segretario della Camera del lavoro locale Cosimo Lo Sciuto, «richiede adesso l’impegno di tutti, a sostegno del lavoro che svolgeranno i commissari, alla guida del Comune nei prossimi mesi». «Ogni qualvolta questa città ha toccato il fondo, è stata sempre in grado di reagire - dicono Cosimo Lo Sciuto ed Enzo Campo, segretario della Cgil a Palermo - Purtroppo tante menti giovani sono dovute andar via dalla nostra terra e mancheranno in questo progresso, ma con l’impegno di tutto il mondo del lavoro, di tutti i cittadini onesti, che sono la stragrande maggioranza, ci possiamo riuscire».
Per il sindacato «il rinnovamento deve passare attraverso azioni concrete che diano speranza ai giovani, innanzitutto sul tema della qualità dei servizi, della legalità, delle opportunità occupazionali che devono esserci nella comunità di Corleone». Da qui l’appello alla politica perché «ritrovi lo slancio dei valori e la sua vera essenza, abbandonando le grandi ammucchiate con il semplice obbiettivo della vittoria elettorale».
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