Demopolis: italiani contrari all’intervento militare in Libia
Politica | 6 marzo 2016

L’intervento in Libia sembra imminente: secondo le notizie degli ultimi giorni, la missione internazionale potrebbe essere guidata dal nostro Paese. L’opinione pubblica, come emerge dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, appare decisamente perplessa. Appena un terzo degli italiani condividerebbe il coinvolgimento diretto del nostro Paese; per la stragrande maggioranza dei cittadini intervenire oggi in Libia sarebbe, come nel recente passato, inutile e controproducente.
Tra quanti approvano la scelta, 6 su 10 ritengono necessario intervenire in Libia per bloccare al più presto l’avanzata dell’Isis ed il radicamento del Califfato. Motivano la loro convinzione anche con l’esigenza, per l’Italia, di avere un ruolo strategico nelle relazioni internazionali e di tutelare gli interessi economici, a partire dai giacimenti energetici di petrolio e gas.
L’Istituto di ricerche diretto da Pietro Vento ha rilevato anche le ragioni della contrarietà: per il 67% intervenire oggi in Libia sarebbe, come in passato, inutile e controproducente: il ricordo di quanto accaduto recentemente, in Libia come in Irak, sembra pesare sull’opinione pubblica. Secondo i dati del sondaggio di Demopolis per il programma Otto e Mezzo (LA7), il 46% ritiene che l’Italia non possa permettersi oggi i costi di un intervento militare di questo rilievo; per il 40% è una scelta rischiosa, in quanto espone il nostro Paese a possibili ritorsioni ed attentati.
Nota informativa - Il sondaggio è stato condotto dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 2 al 3 marzo 2016, su un campione di 1.080 intervistati rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Metodologia ed approfondimenti su www.demopolis.it
Per eventuali rilanci TW: #Demopolis @Pietro_Vento
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