Ecco perchè la mafia al nord ha trovato terreno fertile

Il tema dell’espansione territoriale delle mafie e della corruzione è
stato al centro della terza conferenza del progetto educativo antimafia
promosso dal Centro Studi Pio La Torre.
“Per molto tempo si è ritenuto che il modello mafioso non fosse
‘esportabile’ fuori dalla Sicilia, che il potere criminale fosse
qualcosa di circostanziato nell’Isola - spiega Rocco Sciarrone,
sociologo dell’Università di Torino. Oggi sappiamo che questa tesi è
superata e che le mafie sono radicate in diverse aree dell’Italia. Per
spiegare questo fenomeno spesso si fa ricorso a spiegazioni parziali,
l’idea dominante è quella della diffusione attraverso il ‘contagio’, con
i mafiosi paragonati a un virus che dal sud si sposta al nord e infetta
la società, presupponendo una perfetta legalità del territorio
‘invaso’. Ma, in realtà - conclude Sciarrone - in molti contesti in cui
le mafie si sono innestate era presente una illegalità diffusa, e in
particolare la corruzione, soprattutto quella sistemica”.
Per Antonio La Spina, sociologo della Luiss di Roma "le differenze tra
mafia e corruzione sono sottili ma evidenti. Le mafie operano il
controllo del territorio e la sistematica possibilità di evocare il
ricorso alla violenza attraverso le intimidazioni. Nelle forme
corruttive ci sono forme di intimidazione ma rappresentano una
eccezione. Inoltre nella mafia l'appartenenza è permanente, mentre la
corruzione è finalizzata ad un singolo o a specifici fatti corruttivi.
Tecnicamente quindi dovrebbe essere più facile contrastare la corruzione
rispetto alla mafia, ma oggi nel nostro paese pur essendoci una
crescente lotta alla corruzione rispetto agli anni passati, non ha la
stessa dimensione e potenza della lotta alla mafia. Oggi - conclude La
Spina -uno degli obiettivi dell'Onu per lo sviluppo sostenibile da
raggiungere entro il 2030 è ridurre in modo sostanziale la corruzione in
tutte le sue forme. Il problema è dunque mondiale, pur con le sue
declinazioni specifiche".
Paolo Sciascia, dirigente del Miur, ha sottolineato il ruolo della
scuola nell'insegnamento della legalità e dell'antimafia, base per uno
sviluppo sano della società.
La prossima conferenza si svolgerà lunedì 14 gennaio sul tema “La
Globalizzazione delle mafie”. Relatori saranno Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale Antimafia, il prof. Ernesto Savona,
economista dell’Università Cattolica di Milano e un dirigente nazionale e regionale della Banca d'Italia.
Ultimi articoli
Femminicidi, qualche ragionevole proposta
L’8 luglio dei ragazzi
che cercavano la libertàLo Monaco, la mafia
braccio armato
della classe dirigenteLa Sicilia cuore della lotta per la pace
Decreto sicurezza, il volto repressivo dello Stato
Brusca e gli altri, l’apporto prezioso dei pentiti
Caritas, cresce la povertà nel paese reale
Miceli alla procuratrice
minacciata: "Suo lavoro
sottrae ragazzi alla mafia"Stipendi bassi e i giovani laureati vanno via
Referendum in archivio, democrazia debole