I ragazzi spiegano ai turisti che la mafia si combatte con la cultura
Giovani | 22 aprile 2024
Una mattinata di grande allegria nel nome di Pio La Torre ha animato il pianoro della Cattedrale. Oltre cinquanta i bambini delle classi 4C, 4D e 5C del Ragusa Moleti hanno avvicinato cittadini e turisti per raccontare la storia di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. E così come il 16 aprile, quando hanno pulito la lapide di via Li Muli, hanno cvoluto dare una testimonianza civica contro la mafia: per loro “si combatte con la cultura”.
Questa è una delle iniziative promosse nell'ambito del progetto di legalità che vede impegnato l'istituto della zona dove Pio La Torre e Rosario Di Salvo sono stati uccisi.
“È bello essere qui - dice Emilia Ponteverde, 4D - per raccontare di Pio La Torre. È stato ucciso per noi, per avere lottato contro la mafia, per farci capire quanto ci voleva male”.
L'iniziativa fa parte del ricco cartellone di eventi promossi dal Centro studi Pio La Torre che porteranno all'anniversario del delitto, il 30 aprile.
Ultimi articoli
- Violenza sulle donne, come fermare
l’ondata di sangue - Ovazza, l'ingegnere ebreo comunista
padre della riforma agraria - Uno studio sui movimenti
studenteschi e le università - Le reti di Danilo Dolci
per la democrazia diretta - I molti punti oscuri
del consumo di droghe - La “vita online”
di tanti giovani
sedotti
dal mondo digitale - Non solo Cosa nostra,
ecco le mappe
della mafia in Sicilia - Don Ignazio Modica,
storia del prete
che sfidava la mafia - Il progetto educativo
indaga sulle droghe - In piazza la protesta contro
le manovre che pesano
sui lavoratori