Il 21 marzo sarà la giornata in memoria delle vittime di mafia
Approvata dalla Camera in via definitiva con 418 voti a favore e nessun contrario, la legge che celebra il 21 marzo quale Giornata Nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. “Abbiamo votato con convinzione a favore dell’istituzione della Giornata in Memoria delle vittime di Mafia - ha detto intervenendo a Montecitorio l’onorevole Rosanna Scopelliti, rimasta orfana dopo l’omicidio del padre Antonino Scopelliti, magistrato ucciso in Calabria il 9 agosto 1991 dall’ndrangheta e Cosa Nostra- un modo per ricordare ciò che le mafie, Cosa Nostra in Sicilia, la ‘ndrangheta in Calabria, la Camorra in Campania, la Sacra corona unita in Puglia, hanno rappresentato e rappresentano in termini di dolore e di devastazione nel contesto della società in cui viviamo”. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è da anni la giornata in cui l’Associazione Libera ricorda le vittime delle mafie. In base al testo approvato dal Parlamento, la Giornata nazionale non determina effetti civili, ovvero non costituisce festività nazionale, né comporta riduzione di orario degli uffici pubblici, né per le scuole. In occasione della Giornata nazionale pertanto gli istituti scolastici di ogni ordine e grado promuoveranno, nell'ambito della propria autonomia, iniziative volte alla sensibilizzazione sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta alle mafie e sulla memoria delle vittime delle mafie. Al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche, possono essere organizzati incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, manifestazioni pubbliche, cerimonie, nonché iniziative finalizzate alla costruzione, nell'opinione pubblica e nelle giovani generazioni, di una memoria delle vittime delle mafie e degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia recente e i successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione di tutte le mafie. "Quest'importante obiettivo- ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera- impone però adesso uno scatto nell'attuare quelle direttive che, anche a livello europeo, garantiscono norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime e dei loro familiari. Così come comporta un investimento sul piano educativo e culturale affinché si moltiplichino quelle iniziative e quei percorsi che fanno del 21 marzo non una semplice ricorrenza, ma la tappa di un quotidiano impegno per la giustizia, per la verità, per il bene comune. Quelle persone non sono morte per essere ricordate con lapidi, targhe e discorsi di occasione. Ma per un sogno di democrazia che sta a tutti noi realizzare".
"Abbiamo segnato - ha detto Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia- un passo di grande valore simbolico nella lotta alle mafie. L’approvazione della legge che istituisce il 21 marzo Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, testimonia la volontà delle Istituzioni di rendere patrimonio vivo e fecondo l’esempio di quanti sono caduti sotto i colpi della violenza mafiosa”. “Per non limitarci al solo ricordo- ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso - dobbiamo impegnarci, ciascuno secondo il proprio ruolo, ogni giorno dell’anno per battere la criminalità organizzata. Allora sì che potremo aspettare una vera primavera della legalità”.
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