L'esercizio italiano dell'arte della cecità
Economia | 25 marzo 2016
Non fosse stato per l'attacco terroristico a Bruxelles di martedì scorso, le due notizie, battute dalle agenzie, riguardanti la sostituzione dell'amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano e la lettera indirizzata al Governo dai ricercatori, vincitori del concorso per l'assegnazione dei fondi dell'European research council, avrebbero avuto maggiore spazio nei mass-media. Se la Fortuna, deificata nell'antica Roma, elemento principale per favorire il successo in politica, come affermava Gaio Giulio Cesare, avesse l'importanza appena citata, Renzi e il suo governo ne sono ben forniti. Purtroppo un attentato ha distolto l'attenzione dal declino inesorabile dell'Italia in due campi fondamentali, la ricerca, le fibre ottiche e la telefonia, tuttavia, seppure il dolore ha strappato le lacrime anche alla Mogherini, l'esito della strage ha avuto questo effetto! La defenestrazione dell'amministratore delegato nasconde una delle più profonde falle dell'economia europea, cioè il continuo ricorso alla scalata, in questo caso vittima Telecom Italia, di traders e finanzieri d'assalto, a digiuno d'imprenditoria, praticata nei confronti delle aziende più fragili per ricavare plusvalenze in breve tempo, rivendendo l'azienda, successivamente.
di Angelo Mattone
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