La mancata trasparenza degli uffici pubblici in Sicilia

Mancanza di trasparenza, difficoltà ad accedere ai dati istituzionali e amministrativi, scarsezza di informazioni: sono le principali criticità riscontrate dalle centinaia di studenti siciliani che hanno passato al setaccio decine di realtà e servizi pubblici e privati in occasione dell’ "open data day», la festa dei dati aperti. Iniziative sono organizzate in tutto il mondo ogni anno, il primo sabato di marzo, per incoraggiare imprese, governi e società civile a utilizzarli e a migliorare la trasparenza della comunicazione. Anche all’università di Palermo, l’associazione Euromed Carrefour Sicilia - Antenna Europe Direct, al suo terzo anno di adesione, ha organizzato incontri, consentendo a 11 team di sei diversi istituti di partecipare al progetto «A scuola di Opencoesione».
I benefici della dieta mediterranea, il rapporto tra produzione di biomasse ed energia, i buoni servizio per gli asili, sono solo alcuni dei progetti presentati dagli studenti. Tra le inefficienze «il ritardo nella pubblicazione dei bandi rispetto ai progetti erogati e la mancanza di informazioni sui servizi disponibili e i finanziamenti stanziati», hanno detto in coro gli studenti del Duca degli Abruzzi. Tra gli interventi registrati nel corso della mattina, quello dello scrittore Gino Pantaleone su come «Scoraggiare il malaffare con gli Open Data, in anni in cui c'erano, piuttosto dei closed data».
Il progetto, rivolto alle scuole superiori, nasce da un accordo con l’agenzia per la Coesione territoriale presso la presidenza del Consiglio dei ministri e il Miur, e beneficia di un protocollo d’intesa siglato con la rappresentanza in Italia della Commissione europea.
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