La marcia contro la mafia nel triangolo della morte 36 anni dopo

Il 36º anniversario della marcia Bagheria-Casteldaccia è stato ricordato stamattina presso l'aula Magna dell'Istituto comprensivo di Casteldaccia.
"Quella marcia del 26 febbraio 1983 - ha sottolineato Vito Lo Monaco - fu importante perché fu la prima reazione popolare alle stragi della mafia e si tenne in quello che allora era stato definito il "triangolo della morte" Altavilla-Bagheria-Casteldaccia. Qui si verificarono gli episodi più cruenti della guerra di mafia che avvenne tra il 1978 e il 1983".
"Qui a Casteldaccia - continua Lo Monaco - si costituì il primo comitato popolare contro la mafia per dare coraggio alla gente terrorizzata dai numerosi omicidi. Quella fu la prima risposta popolare senza colore politico o religioso ma che metteva insieme l'umanità e l'impegno civile per opporsi alla mafia e rompere il muro dell'omertà". "La memoria - conclude Lo Monaco - è la conoscenza dei fatti del passato per capire e cambiare il presente. Bisogna accumulare la memoria per cambiare questo paese, Casteldaccia, l'Italia, perché fino a che non capiamo che la mafia va contrastata e combattuta da tutti non abbiamo fatto il nostro dovere di cittadini".
A discuterne anche Giuseppina Seidita, dirigente scolastico dell'I.C. Casteldaccia e Don Francesco Michele Stabile, parroco e storico.
L'evento è stato accompagnato dalle musiche di Maria Criscione alla chitarra, Salvatore Clementi al violoncello e Gabriele Vassallo al flauto.
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