La Rondine di Puccini apre la stagione lirica del Bellini di Catania

Una rondine non fa primavera. Se lo “sconvolgente” impianto drammaturgico del libretto di Giuseppe Adami induce ad una lettura “protofemminista”, quello musicale - per palese contravvenzione delle melodie pucciniane - può viceversa sconcertare l’ascoltatore proprio per scelta opposta laddove, lo scrive Gianluigi Gelmetti (maestro concertatore, direttore e regista, che non esita a definire l’opera “capolavoro”) “…la musica è sempre al servizio d’una drammaturgia scarna e disincantata, senza eroine che muoiono, senza forti tinte, quelle stesse che spesso - enfatizzate - hanno fatto etichettare Puccini come verista”.
Rappresentata per la prima volta nel 1917, ora favorita dal centenario, la renovatio de “La rondine”, opera pressoché sconosciuta ultimata da Giacomo Puccini nel 1916, “spicca il volo” anche al Teatro Massimo Bellini di Catania (afflitto da preoccupanti carenze di liquidità e dalla mancata stabilizzazione delle maestranze, che hanno sospeso lo sciopero in attesa d’una difficile risoluzione dell’annosa vertenza), appassionatamente sponsorizzata dal suo mentore Gianluigi Gelmetti, esecutore d’una interpretazione “autentica”, avulsa da ogni tentazione - come lui stesso scrive - di “puccinizzarla (secondo i luoghi comuni)” scongiurandone così un intervento devastante, inevitabilmente destinato a “rovinarla”. La vicenda di Magda, escort di lusso in una Parigi stordita dai frastuoni della Bella Epoque, che s’innamora ma, al contrario delle languide eroine romantiche esangui e morenti, abbandona il suo amore “per non rovinarlo”, rivela dunque (e in questo sta tutta la sorprendente innovazione drammaturgica) un essere dalla sorprendente modernità (per quanto contraddittorio), pienamente risoluto nel seguire un percorso di vita diametralmente opposto a quello etico proposto da suo innamoratissimo Ruggero, abbandonato straziato dal dolore nell’ultima scena del terzo atto.
La “rondine” Magda tornerà a vivere “esteticamente” negli agi della mantenuta d’alto bordo, “trionfando passata tra la vergogna e l’oro”, assolutamente consapevole della sua esistenza frivola e corrotta. Opera antimelodica, moderna, assente da Catania dal lontano 1991, “La rondine” viene presentata (fino al 24 gennaio, alla prima era presente il Presidente della Repubblica Mattarella, il Presidente della Regione Musumeci e il Sindaco di Catania) nel nuovo allestimento con i sopratitoli in italiano e in inglese, con i variopinti costumi e le cangianti scenografie che spaziano dall’elegante salotto borghese del primo atto, all’abbagliante e raggiante sala “Bullier”del secondo, allo scarno allestimento dell’ultimo atto che ne evidenzia tristemente la fine dell’amore tra Magda e Ruggero. Apprezzabile performance del nutrito cast diretto con perizia dalla sicura e prestigiosa bacchetta di Gelmetti.
La
rondine
Commedia
lirica in tre atti. Libretto di Giuseppe Adami
Musica di Giacomo
Puccini
Personaggi e interpreti: Magda Patrizia Ciofi /Cristiana
Oliveira (18, 20, 23); Ruggero - Giuseppe Filianoti / Danilo
Formaggia (18, 20, 23); Lisette - Angela Nisi / Ivanna Speranza (18,
20, 23); Prunier - Andrea Giovannini / Francesco Castoro (18, 20,
23); Rambaldo - Marco Frusoni; Yvette - Ivanna Speranza / Sofia Folli
(18, 20, 23); Bianca - Katarzyna Medlarska; Suzy - Pilar Tejero;
Gobin - Jesus Piñeiro; Périchaud - Giuseppe Toia; Crébillon -
Salvo Di Salvo; Un maggiordomo - Salvo Di Salvo Un cantore - Pilar
Tejero
Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini
Maestro
concertatore e direttore Gianluigi Gelmetti
Direttore Leonardo Catalanotto (19, 20, 23, 24)
Maestro
del coro Gea Garatti Ansini
Regia
Gianluigi Gelmetti
Scene
e costumi Pasquale Grossi
Regista collaboratore Eleonora Paterniti
Al Teatro Massimo Bellini di Catania fino al 24 gennaio
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