La Terra è sempre più rovente, verso un'estate da record
Società | 21 luglio 2015
La conferma ufficiale che il 2014 è stato l'anno più caldo sul Pianeta è arrivata meno
di una settimana fa, e il record sembra già vacillare: se continua di questo passo, il 2015
vincerà il titolo. Ne sono convinti gli esperti dell'Amministrazione nazionale oceanica e
atmosferica (Noaa), l'agenzia federale Usa per la meteorologia, secondo cui nei primi sei
mesi dell'anno la colonnina di mercurio è salita come mai negli ultimi 136 anni.
Stando ai dati diffusi dal Noaa, dopo i record di febbraio, marzo e maggio scorsi anche
giugno ha raggiunto la temperatura mondiale più alta dal 1880: 16,33 gradi, 0,88 gradi
sopra la media del XX secolo e 0,12 gradi in più del precedente primato, segnato nel
giugno 2014. Con 14,35 gradi, inoltre, il primo semestre dell'anno si è confermato il più
rovente.
Per Jessica Blunden del Noaa «è quasi impossibile che il 2015 non sarà l'anno più caldo
mai registrato», battendo il primato che appena pochi giorni fa 413 scienziati di 58 nazioni
avevano attribuito definitivamente al 2014 nel rapporto 'State of Climatè diffuso
dall'American Meteorological Society.
In questo quadro di progressivo surriscaldamento del Pianeta, luglio non sembra essere
da meno, almeno guardando alle nostre latitudini. Per i meteorologi del centro Epson
Meteo, nei prossimi giorni l'Italia resterà sotto l'influenza dell'Anticiclone Nord-Africano, col
suo carico di aria bollente che continuerà a favorire un clima dalle caratteristiche tropicali
sulla terraferma e pure in mare. Le acque intorno alla Penisola sono al momento le più
calde di tutto il Mediterraneo, paragonabili al Mar dei Caraibi, e manterranno una
temperatura tra i 26 e i 30 gradi, ossia 3-5 gradi sopra la media.
A scottare sono anche le città, con temperature massime che in alcuni centri sfiorano i 40
gradi. Milano, ad esempio, nel mese in corso viaggia per ora a quasi 5 gradi oltre la media
storica, «un'anomalia di temperatura simile a quella registrata nell'agosto 2003 che con
molta probabilità», dice 3bmeteo.com, decreterà «il luglio più caldo nella storia
meneghina».
E in campagna la situazione non è migliore. Ammonta ad almeno 200 milioni di euro -
secondo Coldiretti - il conto dei danni causati in un mese dal caldo africano nelle campagne
italiane, tra ortaggi, frutta e mais 'bruciatì, cali di produzione di latte e uova, maggiori costi
energetici e di irrigazione.
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