Lo Scambio di Cuccia apre il Torino FilmFest

In gara nel
prestigioso agone del 33° Torino Film Fest (Torino 20-28 novembre, ), 15 film
in tutto tra cui tre italiani (premio al Miglior Film 15.000 euro), “Lo
scambio” (2015) lungometraggio d’esordio di Salvo Cuccia,
regista-documentarista palermitano di origini albanesi, film ispirato ad una
cruenta storia accaduta nella martoriata Palermo degli anni ’90 (l’uccisione da
parte di due killer di un ragazzo e il ferimento d’un altro). Una nemesi laica,
accompagnata da angoscianti e irrisolti interrogativi morali spezza la
“silenziosa e asettica normalità” d’una coppia (un commissario di polizia e la
moglie in preda a profonda depressione) costretta a subire una quotidianità
lacerata da un asfissiante contesto delittuoso. Sembrano questi, ancor più
della cruda mostrazione e spettacolarizzazione della morte (anche innocente)
tipica dei prodotti “mafiologici”, estende insolitamente l'osservazione sulle
vite dei carnefici. Un apparente action-movie che vira decisamente (questo
quanto annunciato dalla scheda di presentazione) verso il thriller psicologico
e promette alla fine di sgretolare ogni certezza per scoprire un’imprevedibile
verità.
Sceneggiato tra gli altri da
Alfonso Sabella, magistrato che negli anni ’90 aveva fatto parte del pool
antimafia di Giancarlo Caselli dopo le stragi di Falcone e Borsellino, quindi
divenuto assessore alla legalità del Comune di Roma, “...il soggetto del film -
ha dichiarato Cuccia - è nato proprio in seguito ad alcuni incontri con
Alfonso Sabella. In particolare mi appassionò la storia di tre ragazzi uccisi
dalla mafia di cui due con assoluta certezza non avevano nulla a che fare con
la criminalità. Circondate da un’aura di silenzio e spesso dimenticate, molte
vittime erano morte senza avere nessuna responsabilità o coinvolgimento in
fatti di mafia…Le storie vere contenevano già una drammaturgia e un senso
compiuto come storie morali, fatte di cause ed effetti.”
Tre dei personaggi principali
interpretati da Filippo Luna, Barbara Tabita e Paolo Briguglia (tutti
palermitani) rappresentano il cuore, la mente, la coscienza di ciò che avviene.
Nel cast li affiancano Maziar Firouzi, Vincenzo Pirrotta, Tommaso Caporrimo,
Antonio Buscemi, con l'amichevole partecipazione di Orio Scaduto.
Tre le proiezioni riservate al
film (22-23-24 novembre) prodotto da Eleonora Cordaro
Abra&Cadabra in collaborazione con Rai Cinema insieme alla Regione
Siciliana - Assessorato Turismo Sport e Spettacolo - Ufficio Speciale per il
Cinema/Sicilia Film Commission. Salvo Cuccia, già onusto d’encomi e
riconoscimenti internazionali, nel 2005 è stato anche invitato da De Niro con
De Seta al “Tribeca Film Fest” per
presentare il docu-film “Détour De Seta ” Altra presenza siciliana al Festival
torinese, ma soltanto fisica, il corto curiosamente intitolato “Lampedusa”
(2015) di Philp Cartelli e Mariangela Ciccarello, coproduzione
Italia/USA/Francia, sull’eruzione del 1831 che formò una piccola isola nel
cuore del Mediterraneo (poi sprofondata sei mesi dopo e nota come
“Ferdinandea”), il cui possesso fu rivendicato da vari paesi europei
(Inghilterra, Francia e Regno delle Due Sicilie). L'isola, situata nel Canale
di Sicilia tra la costa di Sciacca e Pantelleria, più volte riemersa e
inabissatasi (oggi la sua profondità minima è di circa sette metri sotto il
livello del mare), costituisce oggetto costante di spedizioni scientifiche
l'ultima delle quali, avvenuta nel 2012 da parte dell'Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia, ha rilevato la presenza di nove crateri vulcanici.
“Lampedusa” è in lizza per il Concorso (premio Miglior Corto € 2.000) riservato ai cortometraggi italiani inediti
(11 in tutto), “caratterizzati da autonomia e originalità di linguaggio”.
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