Ludopatici e problematici, cresce il disagio tra i giovani
In Italia i giocatori d’azzardo- secondo quanto riportato dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo in Italia realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e Monopoli- sono 18 milioni e 400mila (il 36.4% della popolazione maggiorenne). Sono considerati tali coloro i quali hanno giocato almeno una volta d’azzardo nei 12 mesi precedenti l’indagine. Dai dati si evince che vi è una prevalenza di uomini (10.500.000) rispetto alle donne (7.900.000) e si gioca d’azzardo soprattutto tra i 40 e i 64 anni (il 41% dei maggiorenni in questa fascia d’età), ma si inizia molto prima, in genere tra i 18 e i 25 anni.
Un milione e mezzo di questi giocatori, ovvero l’8%, ha un “profilo problematico”, cioè fatica a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare quanto spende, alterando i comportamenti familiari e sociali. Anche in questo caso c’è una propensione maggiore nel sesso maschile (il 3,6% della popolazione maggiorenne) rispetto al femminile (2,5%). Altri 1,4 milioni di giocatori sono considerati “a rischio moderato” – giocatori che avendo per la maggior parte del tempo uno o più comportamenti dei giocatori problematici, potrebbero avere conseguenze negative – due milioni sono “a basso rischio” (atteggiamenti a rischio che si presentano in poche occasioni) e il restante è definito “giocatore sociale”, il cui approccio al gioco d’azzardo è a scopo definitivo ricreativo.
In riferimento al contesto geografico, l’area più coinvolta è il Centro (gioca il 42,7% dei maggiorenni), seguita dal Nord-Ovest (39,3%), dalle Isole (35,8%), dal Sud (33,8) e dal Nord-Est (29,3). Se si prendono in considerazione tuttavia i giocatori definiti problematici, la mappa si ribalta: la maggiore percentuale è nelle Isole (il 5,8% della popolazione maggiorenne), seguita dal Sud (4,6%), il Nord-Ovest (3%), il Centro (1,7%) e il Nord-Est (0,8%).
Il dito è puntato su lotterie istantanee, i cosiddetti “Gratta e Vinci”, o in tempo reale (26,2% della popolazione maggiorenne), Lotto e alle Lotterie a esito differito (12,8%), giochi a totalizzatore (10,9%) – come il Superenalotto o il Win For Life – slot machine o AWP (7,4%). Anche in questo caso, quando consideriamo la fascia dei giocatori problematici, i risultati cambiano: oltre alle Lotterie istantanee (68% dei problematici), slot-machine (51,9%) e VideoLottery (33,6%), i famigerati “apparecchi da intrattenimento” che raccolgono 50 miliardi di euro di giocate l’anno, sono gli azzardi preferiti. Si gioca prevalentemente dal tabaccaio (82,6%), al bar (61,8%) e nelle ricevitorie (26,9%). Tra i problematici aumenta la preferenza per il bar (70,6%) e per le Sale VLT (15,8% contro appena lo 0,5% degli altri giocatori). La ricerca evidenzia come i giocatori problematici prediligano i luoghi lontani da casa e dal lavoro, quelli che garantiscono una maggiore privacy e con un’area fumatori.
Dall’indagine emerge altresì che curiosità e divertimento sono le prime due motivazioni in tutte e quattro le tipologie. Ma tra i giocatori problematici, il 24.5% afferma di aver iniziato perché “convinto che al gioco si potesse vincere facilmente”. La stessa motivazione è al 29,8% tra i giocatori a rischio moderato contro l’11,2% dei giocatori sociali. Altra motivazione, strettamente legata alla precedente, è “l’aver bisogno di soldi”: il 14.8% tra i problematici, l’11% tra quelli a rischio moderato e appena il 2.1% tra i giocatori sociali.
L’indagine sottolinea come il giocatore problematico abbia ottenuto prestiti da parenti o amici (27,7%), da società finanziarie (11,1%) o da privati (14,2%) in percentuale maggiore rispetto alle altre tipologie di giocatori e tale situazione si manifesta “con percentuali crescenti all’aumentare della gravità del comportamento di gioco”. Altro aspetto degno di nota è relativo all’accesso al gioco abusivo o illegale. “Nella popolazione adulta si osserva che nella pratica del gioco fisico, tra i giocatori problematici la percentuale di chi ha praticato gioco illegale è doppia rispetto ai giocatori sociali. Nel gioco online la differenza è tre volte maggiore”.
I minorenni facenti parte della fascia d’età 14-17 anni che hanno avuto accesso al gioco d’azzardo legale, pur non avendone i requisiti per legge, sono 673mila. Giocano prevalentemente a lotterie istantanee, scommesse sportive e virtuali, slot machine. Un 14enne su 4 (il 24%) ha dichiarato di aver giocato almeno una volta. Percentuale che arriva al 35% tra i 17enni. Giocano molto di più i ragazzi (486mila) rispetto alle ragazze (187mila). Il fenomeno è più presente al Sud (36,3% della fascia d’età nell’area geografica) e nelle Isole (29,9%). Seguono Centro (27,3%), Nord-Ovest (25,8%) e Nord-Est (20,2%). E’ considerevole la percentuale (10%, pari a 68.850) di problematici tra gli studenti, a cui si aggiungono altri 80mila ritenuti “a rischio”. La maggiore percentuale di problematici si concentra anche in questo caso al Sud e nelle Isole. Anche nella fascia d’età 14-17 anni, si riscontra un’associazione tra comportamento di gioco e stili di vita non salutari (fumo, consumo di alcool e altre sostanze). Altro aspetto certamente allarmante è l’età di iniziazione al gioco: tra i problematici il 40% ha cominciato ad accedere all’azzardo tra i 9 e i 12 anni. Sempre tra i problematici il 34% ha scelto di giocare in base ad una pubblicità vista o sentita (il 6,4% tra i giocatori sociali).
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