Né Cosa nostra né droga, nelle scuole si prepara la marcia antimafia

Società | 15 novembre 2025
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“No mafia, no droga, no violenza” è il grido che animerà la 43sima edizione della marcia antimafia Bagheria Casteldaccia, promossa dal Centro studi Pio La Torre. Anche il prossimo 26 febbraio 2026 studenti, docenti, preti, sindaci, operatori sociali si ritroveranno a percorrere insieme la cosiddetta ''Strada del Vallone'', l'arteria del “triangolo della morte” che veniva utilizzata come via di fuga dei killer e dai latitanti mafiosi. Oggi è simbolo di numerosi percorsi della società civile e non solo: quello che è stato ribattezzato “triangolo della vita” si chiama ora “Strada della marcia antimafia”.
Saranno soprattutto i più giovani i protagonisti della manifestazione non solo perché concluderanno la giornata, ma anche perché lo faranno raccontando il percorso che nei prossimi mesi li vedrà animare iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e nei territori. Al liceo classico Scaduto di Bagheria, per esempio, si è svolta la prima assemblea organizzativa con dirigenti scolastici e referenti della legalità.
«Come sempre i giovani saranno la chiave di volta – afferma Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro La Torre – nelle cui mani riponiamo tutto il lavoro di conoscenza, ma anche di promozione delle iniziative. Al loro fianco ci saranno scuole, chiese, tutti gli studenti con le assemblee scolastiche, le associazioni antimafia, del territorio e di categoria, i consigli comunali con i loro presidenti, tutti uniti sotto lo slogan che animerà anche questa edizione, “No mafia, no droga, no violenza”. Questo perché bisogna alzare la voce e gridarlo a chiare lettere, a maggior ragione in questo periodo storico nel quale la violenza diffusa ha raggiunto i livelli più alti. Per noi è fondamentale parlare di mafia e politica, cultura e democrazia, mafia internazionalizzata, di guerre e di globalizzazione perché le mafie hanno modificato il loro carattere. Sparano di meno, ma corrompono di più, essendosi infiltrate e facendo ormai parte dei processi di modernizzazione dell'economia. Senza dimenticare la strenua difesa della legislazione antimafia contro i continui tentativi di smantellarla e di fare a pezzi la memoria”.
Un appuntamento, quello del 26 febbraio 2026, che porta con sé il lavoro che il centro Pio La Torre promuove quotidianamente offrendo ai più giovani e non solo la possibilità di usufruire del sito (www.piolatorre.it), il cui archivio storico e documentale è veramente unico, ma anche di essere presenti con propri contributi sulla testata giornalistica come A Sud’Europa, fondata e diretta fino alla scomparsa da Angelo Meli al quale è stato dedicato il premio che si celebra il 30 aprile di ogni anno in occasione dell’anniversario dell’uccisione di Pio la Torre e Rosario Di Salvo.


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