Omicidio sul lago di Pergusa, dove il diavolo decise di prendere moglie

Un manoscritto spagnolo del secolo Decimoquarto. Un mitologo dell’università di Tubinga. Una fotoreporter milanese. Un maresciallo siciliano. Uno scultore-mago. Sono i protagonisti del nuovo libro di Sebi Arena, “I misteri del lago” (Nulla Die editore, pagg. 96, euro 11). Un thriller surreale. Forse, un sogno. Narra di un misterioso omicidio e del più antico mito del Mediterraneo: Demetra e Kore. Naturale scenografia, il lago di Pergusa, il luogo dove il diavolo decise di prendere moglie.
Il libro sarà presentato a Piazza Armerina, sabato 21 dicembre, alle ore 18.30 nell’ex refettorio del convento di San Pietro. Ad un anno esatto dall’uscita del suo precedente libro “Muntraöngh, miti e leggende del monte Navone”, Sebi Arena prosegue la sua singolare riscoperta dei miti e dei luoghi simbolici dell’Isola. Una ricognizione tanto eccentrica quanto insolita. L’autore appartiene a quella tradizionale schiera di eruditi che popolano i paesi siciliani. Sebi Arena, medico di professione, è anche archeologo, storico, poeta, fotografo, ambientalista e attivista politico. Da anni, è impegnato nello studio e nella valorizzazione di sapienze antiche e storie bizzarre. Come questo suo ultimo romanzo, un noir a tinte fosche. Naturale scenario la città di Enna, l’omphalos, la sacra altura siciliana. L’ombelico dell’Isola, luogo di epifanie, magismi, sortilegi, incantamenti. Un punto centrale di geomanzie, posto al centro del Mediterraneo. Cela il più potente mito dell’antichità, al pari di Delfi, Tebe e Karnak: il culto di Demetra e Kore. La trama del libro è avvincente. Un susseguirsi ipnotico di continui capovolgimenti di fronte. Una scrittura, a tratti spiazzante, che si snoda su registri linguistici diversi. Tra le pagine, si agita una schiera fantastica di personaggi balzachiani.
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