Palermo, agricoltura sociale in un terreno sottratto ai mafiosi
Società | 29 settembre 2015
Sono un centinaio i giovani coinvolti dal progetto di agricoltura sociale «Chi semina racconta» realizzato dalla cooperativa sociale Placido Rizzotto, da Libera Palermo, Orizzonte Donna onlus e dalla rete delle Fattorie sociali Sicilia. L'iniziativa prevede un budget totale di quasi 219mila euro, dicui il 10% a carico dei partner e la restante parte finanziata dalla presidenza del Consiglio dei ministri.Scopo del progetto è favorire l'integrazione sociale e lavorativa, formando ragazzi e giovani donne che vivono una condizione di disagio e marginalità attraverso la valorizzazione del centro ippico Di Matteo confiscato al boss Bernardo Brusca.Nel dettaglio, a essere coinvolti saranno 10 giovani donne dai 18 ai 35 anni disoccupate oragazze madri, e un gruppo da 60 a 90 minori suddivisi in tre sottogruppi: 20-40 ragazzi dai 14 ai 17 anni ospiti di case famiglia e comunità alloggio; 20-40 minori autori di reati e 20-40 giovani dai 14 ai 35 anni affetti da sindrome di Down. Il progetto, avviato ad aprile scorso nell'Alto Belice con interventi di adeguamento sul bene, si concluderà a ottobre 2016. Un blog e una pagina Facebook intitolate «Chi semina racconta», dal nome del progetto,spiegheranno passo dopo passo le varie fasi. L'iniziativa è stata presentata nella bottega di Libera, a Palermo, da Francesco Galante,presidente della Cooperativa Placido Rizzotto, Giovanni Pagano, coordinatore provinciale di Libera Palermo, Antonella Massimino, vicepresidente di Orizzonte Donna onlus, e Salvatore Cacciola, presidente della rete delle Fattorie sociali Sicilia. Animazione sociale, organizzazione aziendale, comunicazione e pet therapy sono alcunidei contenuti della formazione finalizzata all'inserimento lavorativo nelle fattorie socialisiciliane. Partner esterni sono Cnca (coordinamento nazionale comunità d'accoglienza)l'ufficio di servizio sociale per i minorenni del ministero della Giustizia, e l'associazionefamiglie persone Down. Secondo gli organizzatori il progetto è strategico per l'Alto Belice,«dove la disoccupazione giovanile arriva al 70% e quella femminile al 44%».
Ultimi articoli
La Sicilia nei nuovi scenari militari
Femminicidi, qualche ragionevole proposta
L’8 luglio dei ragazzi
che cercavano la libertàLo Monaco, la mafia
braccio armato
della classe dirigenteLa Sicilia cuore della lotta per la pace
Decreto sicurezza, il volto repressivo dello Stato
Brusca e gli altri, l’apporto prezioso dei pentiti
Caritas, cresce la povertà nel paese reale
Miceli alla procuratrice
minacciata: "Suo lavoro
sottrae ragazzi alla mafia"Stipendi bassi e i giovani laureati vanno via