Pipino il breve chiude la stagione al Brancati di Catania
Cultura | 8 maggio 2015
Un fantasmagorico caleidoscopio di musiche, colori, costumi; un musical “all’italiana” (parafrasando benevolmente la nota preposizione maliziosamente usata per la commedia cinematografica) con cui il Teatro Brancati di Catania si congeda dai suoi aficionados, rinviandoli alla prossima stagione con un cartellone che spazia da Pirandello a Shakespeare, ripassando ancora dalla commedia musicale. E proprio a quest’ultima il Brancati ha attinto, riportando in scena l’ormai classico “spettacolo simbolo del teatro siciliano nel mondo”, quel fortunatissimo “Pipino il Breve” (ovvero “La nascita di Carlo Magno”), re dei Franchi, ripescato per una spumeggiante pantomima - gradevolmente altalenante tra drammatizzazione tradizionale ed Opera dei Pupi - scritta da un ispirato Tony Cucchiara al tempo d’una forse irripetibile stagione teatrale. Personaggi, cortigiani e popolari, musicisti e cantastorie compongono, in un vertiginoso susseguirsi di avvenimenti culminanti nel matrimonio tra Pipino III e Berta d’Ungheria, uno spettacolo corale, coinvolgente, mai noioso ed anzi quasi sempre “in crescendo”, in cui tutti gli attori in scena sono costantemente impegnati (anche fisicamente) a dare il meglio. Al centro (come sempre) l’impareggiabile Tuccio Musumeci-Pipino (unico personaggio esentato dalle performances canore e dalle pupesche movenze), vera gloria del teatro catanese da sempre dotato d’una irresistibile e inossidabile vis comica.
PIPINO IL BREVE (ovvero La Nascita di Carlo Magno), commedia musicale di Tony Cucchiara; regia di Giuseppe Romani, collaborazione al testo Renzo Barbera, scene e costumi Francesco Geracà, musiche Tony Cucchiara, coreografie Silvana Lo Giudice.
Interpreti:Tuccio Musumeci, Olivia Spigarelli, Riccardo Maria Tarci, Elena Ronsisvalle, Giuseppe Balsamo, Evelyn Famà, Massimiliano Costantino, Dario Castro, Carlo Ferreri, Emiliano Longo, Maria Carla Aldisio, Margherita Mignemi; cortigiani e popolani, musicisti e cantastorie.
Al Teatro Brancati di Catania dal 7 al 24 maggio
di Franco La Magna
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