Pizzo e truffe costano alle imprese 27 miliardi l'anno
Economia | 26 novembre 2015
Una 'tassà che toglie a commercio, alberghi e pubblici esercizi 27,1 miliardi di euro l'anno,
pari al 7,1% dell'intero fatturato del settore. E che mette a rischio 263mila posti di lavoro
regolari. Questo il costo dell'illegalità secondo stime dell'ufficio studi di Confcommercio.
Sempre più pesante poi il rischio criminalità: un'impresa su tre dichiara un peggioramento
generale dei propri livelli di sicurezza rispetto all'anno scorso, a quanto rileva un'indagine
realizzata sempre da Confcommercio, insieme a Gfk Eurisko, su un campione di 6.782
intervistati. «I fenomeni di illegalità - ha scritto il presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, in un messaggio inviato all'associazione - inquinano non solo l'economia, ma
anche la qualità stessa della democrazia, con un prezzo altissimo per tutti noi. È una lotta
che va condotta dall'intera società».
E l'abusivismo commerciale a causare la maggior perdita di fatturato (8 miliardi di euro);
segue la criminalità, con ferimenti, assicurazioni, spese difensive (5,7 miliardi), l'abusivismo
nel turismo (5,2 miliardi), il taccheggio (4,9) e la contraffazione (3,3).
Quanto alla percezione della criminalità, il peggioramento è più accentuato al Sud (38%) e
per categorie particolari come benzinai ed ambulanti (40%). Risultano in crescita - sempre
rispetto all'analoga indagine dello scorso anno - i furti (per il 57% delle imprese), nonchè
crimini come l'abusivismo, la contraffazione e le rapine (in aumento per circa il 50% degli
imprenditori. Più contenuta, ma significativa (tra il 15% ed il 25%), è anche la crescita dei
comportamenti criminali tipicamente collegabili alla criminalità organizzata come usura,
tangenti negli appalti ed estorsioni. Un imprenditore su dieci ha ricevuto minacce o
intimidazioni con finalità estorsiva (+2%). Cala invece la quota di chi cede alla richiesta
estorsiva (22% contro il 27% del 2014).
«Legalità e sicurezza - ha sottolineato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -
sono prerequisiti di una democrazia moderna e, se mancano, non ci può essere nè libertà
nè crescita». Sangalli ha quindi invitato gli imprenditori «a denunciare le estorsioni, a
sottrarsi alla morsa della criminalità, ma nello stesso tempo chiediamo al Governo tolleranza
zero contro ogni forma di criminalità, controlli serrati e pene certe per colmare il deficit di
legalità esistente».
Alla presentazione del rapporto c'erano anche i ministri dell'Interno e della Giustizia,
Angelino Alfano e Andrea Orlando. Il primo ha rivendicato i risultati dell'azione del Governo
contro l'abusivismo commerciale (+187% articoli contraffatti sequestrati) e l'usura ((reato in
calo del 20%). Il Guardasigilli, da parte sua, ha esortato ad «aggredire le grandi reti
transnazionali che gestiscono la filiera della contraffazione e per questo bisogna costituire
un'apposita Procura europea».
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