Rafforzato il rating di legalità per le imprese

Rafforzato il rating di legalità per le imprese. Il nuovo regolamento dell'Antitrust è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, prevede che le società certificate possano ottenere vantaggi oltre che per accesso al credito e ai finanziamenti anche nell'assegnazione degli appalti. Il rating di legalità non potrà essere rilasciato alle imprese destinatarie di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità.
In generale, la certificazione di qualità verrà attribuita alle imprese operanti sul territorio nazionale che raggiungano un fatturato minimo di 2 milioni di euro (riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza) risultante da un bilancio regolarmente approvato dall'organo aziendale competente e regolarmente iscritte da almeno due anni al registro delle imprese. L'impresa, che intenderà ottenere il rating di legalità dovrà presentare volontariamente all'autorità della concorrenza e del mercato apposita domanda sottoscritta dal legale rappresentante e redatta mediante compilazione del formulario pubblicato sul sito dell' autorità. L'inoltro della domanda dovrà avvenire per via telematica secondo le indicazioni fornite sul sito dell' autorità. Potrà al contrario essere attribuito persino a un' azienda sequestrata o confiscata, se affidata a un amministratore giudiziario «per finalità di continuazione e ripresa dell' attività produttiva».
Alle imprese più virtuose potranno essere attribuite una, due o tre stellette. La prima stella verrà assegnata a quelle aziende che rispettano le regole vigenti, mentre la seconda e la terza stella saranno concesse in modo graduale per dei comportamenti virtuosi che favoriscono la cultura della legalità all'interno dell' impresa, ad esempio quando si prevedono dei modelli organizzativi che riducono la possibilità di episodi di corruzione oppure nel caso in cui un imprenditore denuncia alla magistratura dei casi di corruzione.
Molte le cause di esclusione dal rating di legalità tra queste, condanne penali, misure di prevenzione personale e patrimoniale, pratiche commerciali scorrette, violazioni degli obblighi contributivi, assicurativi, retributivi e fiscali. Cause di esclusione sono anche il mancato rispetto della normativa sulla tutela e la salute sul lavoro, l' interdittiva antimafia o un provvedimento di commissariamento la revoca di finanziamenti pubblici. Il rating di legalità è stato varato l'anno scorso dal governo su iniziativa del presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante (nella foto).
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