Scritte contro don Ciotti a Palermo, sdegno unanime della società civile
Società | 26 marzo 2017

«Sbirri siete voi, don Ciotti secondino». Un’altra scritta contro il sacerdote fondatore dell’associazione Libera è apparsa stamane a Palermo, dopo quelle della scorsa settimana a Locri, dove il 21 marzo si è svolta la manifestazione nazionale in ricordo di tutte le vittime della mafia. Il messaggio intimidatorio è stato scritto con vernice nera nel quartiere Noce, su un muro all’ingresso di una villetta pubblica intitolata a Rosario Di Salvo, l’autista di Pio La Torre ucciso con il segretario regionale del Pci il 30 aprile del 1982. A poca distanza un’altra scritta, «Dalla Chiesa assassino», con il disegno di una falce e martello e la firma Br. Immediato lo sdegno e la solidarietà della società civile. «Le mafie (Cosa Nostra, 'ndrine ecc..) nel momento in cui hanno raggiunto il punto più basso della loro storia sanguinaria si sono ridotte a scritte notturne che non fanno spaventare più nessuno. La coscienza antimafiosa della gente è più forte e diffusa che mai», afferma una nota il Centro Studio Pio La Torre che esprime solidarietà a Libera e al suo presidente Don Ciotti e annuncia: «ne terremo conto anche nelle prossime iniziative del 35° anniversario dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo». Il Comune di Palermo ha subito inviato una squadre della Coime, che si occupa dei servizi di manutenzione, per eliminare le scritte ma già qualche cittadino le aveva parzialmente coperte.
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