Se i vampiri non vi dispiacciono, leggete Moore

Se
proprio vi piacciono i vampiri, leggete Moore
In
“Mordimi” si legge di creature eccentriche in una caleidoscopica San Francisco.
La conclusione di una saga all'insegna della fantasia e del grottesco
Da
Bram Stoker a Stephenie Meyer, cosa ci troveranno nei vampiri lettori giovani e
meno giovani, quasi non è dato saperlo, è una specie di mistero della fede. Se
proprio di vampiri volete leggere, allora è meglio rivolgersi a quel funambolo
che corrisponde al nome di Christopher Moore. Autore di punta delle edizioni
Elliot, il suo ultimo volume pubblicato in italiano (nella traduzione di Luca
Fusari) è “Mordimi” (240 pagine, 17,50 euro), cinque anni fa in lingua
originale, che completa una trilogia iniziata una ventina d'anni fa con “La
vampira della porta accanto” e proseguita con “Suck”, titoli leggermente
migliori. Certi passaggi si comprendono totalmente leggendo i volumi
precedenti, ma anche da solo questo romanzo ha vita autonoma e senso
pienamente... compiuto.
Non
si tratta delle pagine migliori dello scrittore nativo dell'Ohio (per quelle
molto meglio altri suoi titoli, “Sacré bleu”, “Il vangelo secondo Biff” o “Un
lavoro sporco”, tutti editi da Elliot), ma per fantasia turbinosa, senso del
grottesco e totale assenza di normalità, anche in questa prova Moore non lascia
nulla al caso e soddisfa il lettore di turno, che sa cosa trovare quando ha a
che fare con lui e si rende conto che meritano di essere letti anche volumi
così... divertenti.
In
“Mordimi” ci sono tanto humour nero e turpiloquio, oltre a una caleidoscopica
San Francisco, in cui spazio e tempo sono un optional e con creature della
notte assolutamente fuori dall'ordinario, eccentriche e talvolta demenziali:
c'è spazio per un gattone vampiro, Chet, per una poliziotta, per un clochard,
conosciuto come l'Imperatore, per il
Samurai di Jacksob Street e per gli ispettori Rivera e Cavuto (e molte di
queste figure tornano in vari romanzi di Moore). I veri protagonisti, però,
sono Jody e Tommy, che a un certo punto riescono a uscire da una bara di bronzo,
Abby (i capitoli migliori sono quelli scritti dal suo punto di vista) e Foo
Dog, coppie che vivono amori assolutamente non convenzionali. Ci sono molte
pagine spassose e qualche rimando, mimetizzato, a certo Chuck Palahniuk, Tom
Robbins o Hunter S. Thompson. C'è quanto basta per salire a bordo e farsi un
giro.
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