Un canto per la libertà delle donne afghane
Società | 10 maggio 2025

Da sola non potrà certo risolvere i problemi di genere, ma è un veicolo potente per mantenere alta l’attenzione e promuovere il cambiamento. La musica è sicuramente un linguaggio universale, capace di attraversare confini e culture. Diventa, poi, un atto rivoluzionario quando esprime la volontà di difendere e promuovere i diritti delle donne in tutto il mondo. Come quello delle gravi violazioni subite dalle donne afghane, costrette al silenzio da norme oppressive che negano loro il diritto di esprimersi e vivere liberamente.
È un atto di ribellione pacifica che passa attraverso un progetto come “My Voice for You - Eco di cuori liberi”, promosso dall’associazione musicale culturale “Aeolian Aps”. L’obiettivo è difendere e sostenere le donne afgane, combattendo l’Apartheid di genere. Prende avvio da questa realtà drammatica con l’aspirazione di trasformarsi in un movimento internazionale che unisce voci e culture attraverso la musica.
E non si tratta certo di un’occasione isolata. L’evento in programma domenica 11 maggio alle ore 18 al teatro Politeama è un’ulteriore tappa di un percorso che aspira a trasformarsi in un movimento internazionale.
A quattro energiche donne - Monica Faja, Rossella Bonomo, Lydia Giannitrapani e Rosellina Rox Segreto – il compito di denunciare ogni forma di oppressione, creare solidarietà e costruire una rete globale di resistenza culturale. Domenica 11 maggio al Politeama si terrà la prima esecuzione assoluta di "My Voice for You", brano inedito composto da Giulio De Carlo su testo di Rosaria Segreto.
Sul palco un multicoro internazionale composto da 200 coristi dall’Italia e dal Portogallo, simbolo di unione tra culture nella difesa della libertà e dei diritti umani.
Ci saranno gli allievi del Dipartimento di Jazz del Conservatorio "Antonio Scarlatti" di Palermo, che accompagneranno la performance di Elena Yaqubee, giovane cantante afghana rifugiata in Germania, restituendole simbolicamente la voce che nel suo Paese le è stata tolta. A lei, giovane cantautrice, narratrice e attivista afghana, residente in Germania dove ha trovato asilo politico, sarà destinata una delle borse di studio previste dal progetto.
Altra ospite attesa un’atleta che vive in Portogallo e fa parte di una squadra femminile di calcio. Samira Karimyar è un’attivista afghana per i diritti delle donne. Condurrà la serata, Rosa Di Stefano.
Sul palco Cori noti come I Piccoli Cantori di Barcellona Pozzo di Gotto, diretti da Salvina Miano; Coro Cum Iubilo, diretto da Giovanni Scalici; Singing Cluster, diretto da Giulio De Carlo; Aeolian Vocal Ensemble Little Aeolian - Coriste per Gioco, diretti da Monica Faja; Canto e canto, diretto da Liliana Quesado. Al piano, Alessandro Pisciotta.
Ospiti speciali, tra gli altri, Lidia Schillaci, Lello Analfino, Giuseppe Milici, Sabrina Petyx, Flora Faja, Aurelio Fragapane, Officina Barocca Siciliana, ma non solo.
«Ogni nota sarà un atto di resistenza, ogni voce un messaggio di speranza. My Voice for you - scrivono le organizzatrici - è un inno corale a chi non può più parlare, un abbraccio sonoro per restituire dignità e ascolto, la negazione dei diritti in un canto di libertà».
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