Una messa in memoria del giudice Rosario Livatino

E’ stato ricordato questa mattina a Canicattì in occasione del ventottesimo
anniversario della morte il giudice Rosario Livatino ucciso in
un agguato mafioso la mattina del 21 settembre 1990 in contrada
S. Benedetto alle porte di Agrigento mentre con la propria auto
e senza scorta si stava recando in tribunale per l’ultimo giorno
di lavoro prima delle ferie estive.
Una celebrazione eucaristica è stata celebrata per iniziativa
delle associazioni «Tecnopolis», «Amici del Giudice Rosario
Angelo Livatino» e della Postulazione per la canonizzazione del
servo di Dio nella chiesa di San Domenico gremita di studenti,
cittadini, autorità e magistrati tra cui diversi colleghi degli
anni '80 e '90. A concelebrare il postulatore don Giuseppe
Livatino, omonimo del magistrato, ed il parroco don Salvatore
Casà. «I killer quel 21 settembre - ha detto don Giuseppe-
pensavano di spegnere una fiammella ed invece hanno acceso un
candelabro. A distanza di tanto tempo Rosario Livatino è sempre
più conosciuto e parla a tutti come mai aveva fatto in vita».
Alla fine della messa l’officiante ha detto che «il prossimo 3
ottobre nella chiesa di S. Alfonso ad Agrigento si chiuderà in
maniera pubblica la fase diocesana del processo di
Canonizzazione e quindi tutti gli atti passeranno in Vaticano
per l’ulteriore verifica ed istruttoria».
Il Tribunale della Congregazione per la causa dei Santi dovrà
leggere oltre 4mila pagine di testimonianze e documenti.
A mezzogiorno sul luogo dell’agguato vi è stata la deposizione
di una corona di fiori con un intervento di Paolo Scriscuoli neo
componente togato del Csm e Giuseppe Miceli della sottosezione
Anm di Agrigento. Domani pomeriggio nell’ambito della
manifestazione «Settimana della Legalità Giudici Saetta
Livatino» si svolgerà un convegno sulla Legalità con ospiti il
procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ed il
vice presidente di «Libera» Enza Rando. Lunedì mattina altro
convegno con Maria Grazia Vagliasindi, presidente della Corte
d’Assise d’Appello, e Giuseppe Antoci ex Commissario del Parco
dei Nebrodi. Il 25 settembre sarà ricordato l’omicidio del
Presidente della corte d’appello di Palermo, Antonino Saetta
(originario di Canicattì) e del figlio Stefano uccisi il 25
settembre 1988 sulla statale Agrigento-Caltanissetta.
Ultimi articoli
Femminicidi, qualche ragionevole proposta
L’8 luglio dei ragazzi
che cercavano la libertàLo Monaco, la mafia
braccio armato
della classe dirigenteLa Sicilia cuore della lotta per la pace
Decreto sicurezza, il volto repressivo dello Stato
Brusca e gli altri, l’apporto prezioso dei pentiti
Caritas, cresce la povertà nel paese reale
Miceli alla procuratrice
minacciata: "Suo lavoro
sottrae ragazzi alla mafia"Stipendi bassi e i giovani laureati vanno via
Referendum in archivio, democrazia debole