Una piazza per Rita Levi Montalcini

Palermo
ricorda il Premio Nobel Rita Levi Montalcini dedicandole uno spazio
urbano. Si è infatti concluso l'iter burocratico avviato dall'Ufficio
Toponomastica per l'istituzione di “Piazzetta Rita Levi Montalcini”, che si
trova antistante la Stazione della Metropolitana “Palermo Vespri” che collega
l'Ospedale Civico con il Policlinico di Palermo, quindi adiacente con via del
Vespro in corrispondenza dell'incrocio con via Lodato. Un’iniziativa promossa dallo Zonta International,
di cui la Montalcini era socia onoraria.
Nata
dall’alchimia tra una pittrice e un ingegnere, Rita Levi Montalcini, diventa
scienziata e senatrice a vita,
rinunciando a crearsi una famiglia come desiderava il padre, pur di non
rinunciare al proprio lavoro che la rendeva felice. Sembra che decisivo fu un
dolore familiare, la morte della sua governante, che la portò alla scelta di
dedicarsi alla medicina nel 1930. Studi medici che le fecero incontrare
personalità eccellenti come i due futuri premi Nobel Salvator Luria e Renato
Dulbecco. Poi l’incontro con Giuseppe Levi la iniziò allo studio del sistema
nervoso. In quel periodo il fascismo incuteva paura e fu costretta a riparare,
come molti ebrei simili a lei, prima in Belgio, poi a Bruxelles, ma senza mai allontanarsi
dalla ricerca. Infatti, tornata a Torino si costruì un laboratorio in casa. La
guerra nel frattempo la vede in prima fila nel suo lavoro da medico, diventando
dottore delle forze alleate. Un’esperienza di grande sofferenza che la segnò
moltissimo. E’ l’America che nel 1947 la invita, per voce del biologo Viktor
Hamburger a lavorare per loro, dove rimarrà per circa trent’anni. Una donna
straordinaria che si ricorderà per sempre e in tutto il mondo grazie al fattore
di crescita nervoso, ovvero NGF, che le vale il premio Nobel per la medicina,
insieme al suo studente, il biochimico Stanley Cohen, nel 1986.
“Rita Levi Montalcini è scomparsa nel dicembre del 2012 ma continua ancora oggi a rappresentare un esempio costante di vita, di impegno sociale e civile.- chiosa la nipote Piera Levi-Montalcini, presidente della Fondazione Levi-Montalcini – Lei sosteneva che l'umanità, fatta di uomini e donne, deve essere rappresentata da entrambi i sessi, è per questo che nasce la Fondazione Levi-Montalcini, dedicata alla formazione dei giovani, ma anche al conferimento di borse di studio universitarie a giovani studentesse africane, con l'obiettivo di creare una classe di donne che svolgano un ruolo centrale nella vita scientifica e sociale del proprio paese. La sua vita e il suo lavoro di studi e di ricerche sono un modello da seguire anche per le giovani generazioni per le quali aveva grande fiducia”.
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