A caccia di un fantasma per ritrovare se stessa

È fortissimo il sospetto che sia impossibile ambientare brutti romanzi ad Amsterdam (anche quando c’entra relativamente, come in “Chiamate da Amsterdam” da Juan Villoro, edito da Ponte alle Grazie), città più bella ogni volta che si visita e si vive. Non ci sono riusciti Albert Camus, John Irving e Ian McEwan, Donna Tartt e Richard Mason, Tim Krabbé e Jessie Burton. Non c’è riuscita neanche Monica Hesse, esordiente americana, magari non sorretta da chissà quale scrittura scintillante, ma folgorata dal diario di Anne Frank, rigorosa nella documentazione e nella ricostruzione storica, abile con i meccanismi narrativi, tanto che il suo romanzo non ha mai cedimenti di tensione e culmina in un doppio colpo di scena, nei pressi del teatro Schouwburg, centro di smistamento degli ebrei da deportare . “La ragazza con la bicicletta rossa” (298 pagine, 17,50 euro), tradotto da Claudia Manzolelli e pubblicato da Piemme, racconta infatti l’Olanda del 1943 sotto il giogo dell’occupazione nazista e incastona una vicenda immaginaria, ma verosimile, in un contesto storico reso nei dettagli più minuziosi.
Ragazza dal sorriso spento e cinica, ma divorata dal rimorso per la morte di Bas Van de Kamp – il fidanzato che ha quasi spinto ad andare al fronte, dove ha perso la vita – la giovane protagonista Hanneke Bakker ha capelli color miele e occhi verdi, «l’immagine che Hitler potrebbe mettere sui manifesti per pubblicizzare la razza ariana». Lei non ha certo simpatia per i soldati tedeschi, più che altro perché sono ostacoli nelle sue consegne di beni reperibili solo al mercato nero (il suo impiego ufficiale, in un’agenzia di pompe funebri, è una mezza copertura). Una sua cliente, la signora Jansen, le chiede di ritrovare Mirjam Roodveldt, adolescente ebrea che nascondeva in casa ed è scomparsa misteriosamente. Provare ad accontentarla è ancor più pericoloso delle missioni quotidiane in sella a una bici sgangherata, eppure dopo qualche titubanza la giovane Hanneke si sente coinvolta e inizia la caccia a una ragazza dal cappotto azzurro, che sembra essere un fantasma.
Ne viene fuori un romanzo di formazione al tempo della guerra, in cui l’eroina di turno – che viene a contatto con la Resistenza, tramite Ollie, fratello di Bas – più che diventare adulta, si riscatta rischiando e torna a essere quella di prima, una ragazza non egoista e coraggiosa, onesta e comunque speranzosa, anche nei tempi bui in cui tra i canali imperversano, opprimenti, la deriva nazista e la persecuzione degli ebrei.
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