Il Festival dei due Mondi illumina Spoleto anche se ridotto
Alla sua 63esima edizione, la kermesse è stata posticipato causa pandemia, svolgendosi quest’anno dal 20 al 23 e dal 27 al 30 agosto (nella riconfermata direzione di Giorgio Ferrara). Riservando al pubblico giornate intense con opere, concerti, balletti, recital, pièce teatrali, insieme a rassegne di cinema, laboratori, convegni, incontri, premi, concorsi, eventi speciali, con uno sguardo attento anche all’arte contemporanea.
Fondato nel 1958 dal maestro compositore Gian Carlo Menotti con l’intenzione di creare un terreno di incontro fra due culture, quella americana e quella europea (da qui il nome del festival, definito, appunto, “dei due mondi”), il Festival dei Due Mondi ha ispirato lo Spoleto Festival USA di Charleston (Carolina del Sud).
Spettacolo inaugurale è stato, sere fa “Orfeo” di Claudio Monteverdi, per la regia di Pier Luigi Pizzi, opera che dopo più di quattro secoli rimane un punto di riferimento per chi continua a credere nel valore culturale e spirituale di questo genere musicale, una favola in musica che tocca temi universali di indiscutibile attualità. Ottavio Dantone dirige l’Accademia Bizantina, Antonio Greco dirige il Coro Costanzo Porta. In scena un cast di cantanti e ballerini giovani e talentuosi. Il disegno luci è di Massimo Gasparon, le coreografie di Gino Potente.
A seuire, dal 21 agosto, al Teatro Romano, Emma Dante propone “I Messaggeri”, spettacolo-concerto tratto da Euripide e Sofocle, con canti e musica dei Fratelli Mancuso. Un racconto che accosta i messaggeri delle tragedie greche ai nostri messaggeri contemporanei, portatori di dolore e lutto. Una coproduzione Spoleto63 e Associazione Culturale Atto Unico.
È l'Amore il protagonista del terzo lavoro ispirato al Mito classico composto da Silvia Colasanti dopo Minotauro e Proserpine, su commissione del Festival: Arianna, Fedra, Didone, tre monodrammi per Attrice, Coro femminile e Orchestra su testo tratto dalle Epistulae Heroidum di Ovidio, in Piazza Duomo sabato 22 agosto. Isabella Ferrari interpreterà le tre donne, tracciando un problematico, subliminale affresco dell'universo femminile. Adattamento e traduzione di René De Ceccatty. Roberto Abbado dirigerà inoltre l’Orchestra Giovanile Italiana e Gea Garatti l’International Opera Choir. Con il disegno delle luci, “intarsiato” sull’imbrunire, curato Fiammetta Baldiserri.
Aggiornamento a cura di Angelo Pizzuto
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