25 aprile, a Palermo tanti giovani in corteo
Società | 25 aprile 2025

C’era tanta sobrietà, come sempre, ma soprattutto molti giovani nel corteo che ha celebrato il 25 aprile a Palermo. Vi hanno preso parte da 4 a 5mila persone accompagnate da cori pacifisti, dal canto di Bella ciao e dai colori delle bandiere della pace, della Cgil e dell’Anpi. C’erano anche le bandiere palestinesi. E si avvertiva pure l’onda emotiva, la tristezza per la morte di papa Francesco, come ha ricordato Emilio Miceli, presidente del Centro studi Pio La Torre: «È un 25 aprile che si carica della tragicità della scomparsa del Santo Padre tra le personalità che più si è battuto per la libertà dei popoli. Il tutto in un clima segnato da una cultura regressiva e securitaria che tende a limitare gli spazi di democrazia nel nostro paese».
Tutto è cominciato con la deposizione al Giardino Inglese di una corona alla lapide dei caduti di Cefalonia e al cippo in memoria di Pompeo Colajanni, il comandante Barbato che partecipò alla liberazione di Torino dai nazifascisti. Il lungo corteo si è snodato lungo la via Libertà ed è arrivato a piazza Massimo, accolto dalla Corale san Sebastiano della polizia municipale di Palermo, diretta da Serafina Mandovalli, sulla scalinata del teatro.
E in una piazza stracolma la manifestazione si è conclusa con gli interventi di Armando Sorrentino, vice presidente vicario dell'Anpi di Palermo, Bijou Nzirirane segretaria della Cgil di Palermo, Fausto Melluso presidente di Arci Palermo, Ida La Porta del presidio Donne per la pace e da Karim El Sadi in rappresentanza della comunità palestinese.
Forte il richiamo dell’Anpi alla Costituzione e ai suoi valori nati dalla Resistenza. Sono, ha ricordato Alfio Mannino segretario regionale della Cgil, i valori della democrazia che rappresentano “la libertà dall'oppressione nazifascista e dal sopruso, l'uguaglianza di tutti di cittadini, i diritti, la giustizia sociale”. “E questo - ha aggiunto - non è in contraddizione con la giornata di lutto che stiamo vivendo per la scomparsa di Papa Francesco, che questi valori sottolineava e ha incarnato col suo magistero. Valori che vanno confermati sempre, soprattutto nei giorni più difficili". Ma proprio perché si tratta di una data storica e di valori attuali di libertà e democrazia, è l'auspicio del sindaco Roberto Lagalla, sarebbe necessario evitare le divisioni e pensare all'interesse comune.
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