Due giorni di confronti e nuovi spunti storici sui Fasci siciliani
L'analisi | 13 maggio 2024

La partecipazione delle donne, gli obiettivi delle lotte contadine, i percorsi biografici di alcuni protagonisti.
Dopo 130 anni si rileggono i Fasci siciliani, il movimento politico-sindacale di fine Ottocento di orientamento socialista represso dal governo di Francesco Crispi.
Ai fasci sono dedicate due giornate di studi, il 14 e 15 maggio, che si terranno tra l'Università di Palermo e Corleone, il paese dove i Fasci siciliani trovarono una forte spinta organizzativa: uno dei suoi promotori, Bernardino Verro, diventò anche sindaco socialista di Corleone e condusse una battaglia contro la mafia che poi lo uccise.
Tra gli altri protagonisti Giuseppe De Felice Giuffrida, Lorenzo Panepinto, Nicola Barbato, Enrico La Loggia, Napoleone Colajanni.
Il convegno è promosso dal Dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Palermo, nell'ambito di un progetto Prin Pnrr 2022 sulla violenza politica nel Mezzogiorno, in collaborazione con l'Istituto Gramsci Siciliano, la Cgil Palermo e il Comune di Corleone.
I nuovi spunti storici saranno approfonditi da studiosi di varie generazioni in una prospettiva che restituisce complessità alle lotte del periodo 1892-1894. Molta attenzione sarà rivolta ai contesti locali, alla partecipazione delle donne, ma anche alla proiezione internazionale del movimento.
"Palermo e Corleone all'interno di quel movimento ebbero un ruolo da protagoniste", dicono Dino Paternostro, responsabile del dipartimento Archivio e Memoria storica della Cgil di Palermo, e Mario Ridulfo, segretario generale della Cgil Palermo. "I Fasci - aggiungono - segnarono l'irruzione nel grande libro della storia dei lavoratori siciliani, braccianti, contadini, minatori, artigiani, che innovarono il modo di rapportarsi delle classi subalterne col potere economico, sociale e politico. I gruppi dirigenti elaborarono le prime forme di contratto sindacale scritto dell'Italia contemporanea e sperimentarono le prime cooperative di consumo e di produzione e lavoro". (ANSA).
Ultimi articoli
Lo Stato si è fermato
al ghetto dello ZenMiceli, criminalità diffusa
nel giro di cosa nostraComiso, il ricordo della stagione pacifista
All’Europa serve il dialogo con il Sud del Mondo
L'antimafia "rovesciata" di Corleone
Meli portatore sano
di giornalismo eticoMeli portatore sano
di giornalismo eticoPremio Pio La Torre,
“La lotta alla mafia
come impegno collettivo”Mattarella, il mondo
ha bisogno dell'EuropaPochi laureati e meno retribuiti