In memoria di Gabriello Montemagno, giornalista di impegno civile

La scorsa notte Gabriello Montemagno ci ha lasciato. Aveva 84 anni. Giornalista di lunga esperienza professionale ha saputo esprimere la Sicilia democratica e antimafiosa e le sue battaglie per il riscatto e il cambiamento. Raffinato intellettuale, era stato per oltre 25 anni redattore del giornale L’Ora dove era approdato durante la direzione di Vittorio Nisticò e a lungo collaboratore dei programmi culturali della Rai siciliana.
Gabriello è stato socio e fecondo collaboratore del Centro Studi Pio La Torre. Nel 2010 fu il regista che con i detenuti del Pagliarelli di Palermo rappresentò nel teatro della Casa circondariale l’atto unico “Pio La Torre, orgoglio di Sicilia”, presente anche l’autore Vincenzo Consolo. La recita dei detenuti fu replicata successivamente al Teatro Biondo di Palermo con grande partecipazione popolare. Su nostra sollecitazione Gabriello scrisse nel 2011 anche lui un atto unico su La Torre intitolato “Fango”, recitato in anteprima a Castelvetrano, città del mafioso Matteo Messina Denaro, dagli studenti del liceo locale e successivamente al Teatro Biondo di Palermo. Gabriello ha scritto anche per la rivista del Centro La Torre “Asud’Europa” e partecipava attivamente a tutte le iniziative sociali e culturali del Centro non facendo mancare il suo contributo. Con Gabriello scompare uno degli intellettuali siciliani che ha dedicato la sua vita e il suo impegno culturale e politico democratico alla speranza di migliorare le condizioni di vita e di democrazia della Sicilia e del Paese.
La sua formazione artistica era cominciata a fianco di Michele Perriera e non si era fermata durante l’attività giornalistica. Per il teatro aveva scritto vari testi, tra cui un dramma sulla mafia e un’opera sul sogno spezzato di Rita Atria, la ragazza testimone di giustizia che si uccise dopo la morte di Paolo Borsellino. Era anche autore di opere di teatro di prosa, oltre che attore e regista.
Gabriello Montemagno, che era originario di Caltagirone, aveva scritto vari libri. Gli ultimi due erano stati editi da Sellerio. Uno, «Il Babbio», era una storia sulla stampa satirica a Palermo. L’altro, «L’uomo che inventò i Beati Paoli», è un ritratto appassionato dello scrittore Luigi Natoli acuto narratore della storia della Sicilia.
Ciao Gabriello
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